AMP Recycling, azienda del Gruppo Ilpa, ha ricevuto un finanziamento di 5,5 milioni finalizzato ad aumentare il livello tecnologico degli impianti di riciclo delle materie plastiche e ampliare la gamma delle tipologie di materiali polimerici e dei rifiuti da sottoporre a riciclo e recupero.
AMP Recycling dispone dal 200 di uno stabilimento di 22 mila metru quadrati su una superficie di 36 mila e ha integrato le attività di estrusione e termoformatura di imballaggi per il settore dell’orto-florovivaismo con un importante impianto di riciclo delle materie plastiche dedicato al trattamento di bottiglie in PET post consumo.
Il Gruppo Ilpa, con le controllate ILIP srl e MP3 srl, specializzate rispettivamente nella produzione di imballaggi termoformati in plastica e bio-plastica per alimenti e in quella delle forniture di semilavorati destinati sia all’industria agroalimentare che a quella dei beni durevoli, quali automotive, arredi ed elettrodomestici. Il Gruppo Ilpa ha effettuato un closed loop intra gruppo in grado di garantire direttamente l’origine e la tracciabilità del PET riciclato utilizzato per la produzione degli imballaggi per alimenti e semilavorati.
Riccardo Pianesani, amministratore delegato Gruppo Ilpa spa: “Coerentemente con gli obbiettivi di sostenibilità ambientale che il nostro gruppo si è prefissato intendiamo proseguire il ciclo di investimenti sul polo del riciclo ferrarese, al fine di migliorare le performance sul piano qualitativo e quantitativo dei nostri impianti di riciclo. Dal 2012 AMP Recycling ha effettuato investimenti per oltre 20 milioni di euro, ai quali si vanno ora ad aggiungere i progetti finanziati grazie al “green loan” di Intesa Sanpaolo. Tale operazione ci consentirà di aumentare l’utilizzo di materiali riciclati nella produzione di imballaggi e semilavorati prodotti all’interno del nostro gruppo. Una filiera industriale integrata in grado di generare dal rifiuto un nuovo imballaggio per alimenti nel pieno rispetto delle logiche dell’economia circolare e delle norme su contratto alimentare e sicurezza della salute dei consumatori. Riteniamo che il settore della gestione e riciclo dei rifiuti plastici post consumo abbia margini di sviluppo interessanti, rappresentando per il nostro Paese un’opportunità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica”.
Cristina Balbo, direttore regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo: “Il territorio emiliano è molto attento alla transizione verso la circular economy e da parte nostra siamo impegnati al massimo nel sostenere questo fondamentale asset. Per favorire questo percorso di transizione, chiave di volta per uno sviluppo duraturo, nell’arco del Piano d’Impresa 2018-2021 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione delle imprese un Plafond Circular da 5 miliardi di euro, portato a 6 miliardi per estenderne la disponibilità alla rete UBI”.
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