L’Autorità ha accertato che il consorzio ha ostacolato la concorrenza e l’innovazione nei servizi di avvio a recupero e riciclo delle bottiglie in pet per uso alimentare
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha multato il Corepla con una sanzione di oltre 27 milioni di euro. Il consorzio di filiera della plastica che fa parte del sistema Conai ha abusato della sua posizione dominante nel mercato italiano dei servizi di avvio a riciclo e recupero degli imballaggi plastici in PET ad uso alimentare (bottiglie di plastica per acqua e bibite). L’Antitrust, a ottobre 2019, aveva adottato misure cautelari per una tempestiva eliminazione delle pretese esclusive di Corepla sui materiali rinvenienti dalla raccolta differenziata urbana.
Secondo AGCM, Corepla ha ostacolato l’operatività di Coripet, il consorzio costituito dai produttori di bottiglie in plastica per liquidi alimentari, autorizzato ad operare in via provvisoria dal Ministero dell’Ambiente da aprile 2018 sulla base di un progetto innovativo di avvio a recupero e riciclo del PET.
Il progetto di Coripet prevede la gestione dei materiali plastici, oltre che dalla raccolta differenziata nelle città, anche dalla progressiva installazione sul territorio di raccoglitori automatici (i cosiddetti eco-compattatori), in grado di ricevere direttamente dai consumatori le bottiglie in PET vuote. In questo modo si andrebbe a stimolare, sulla base di benefit economici incentivanti, la differenziazione nella raccolta di imballaggi in PET per uso alimentare e si consente l’attivazione del circuito “bottle to bottle”, esempio di attuazione di economia circolare.
Per acquisire il diritto ad operare permanentemente sul mercato, Coripet doveva comprovare la sua capacità operativa entro due anni dalla data di autorizzazione provvisoria, ma la sua attività – precisa AGCM – è stata ostacolata da una serie di condotte abusive poste in essere da Corepla.
In particolare – conclude il comunicato AGCM – Corepla ha impedito a Coripet di accedere alla gestione dei rifiuti plastici riconducibili ai propri consorziati, sia ostacolando il raggiungimento di un accordo del nuovo entrante con l’Anci, sia rifiutandosi di stipulare con Coripet un accordo transitorio, che si era reso necessario per l’impossibilità di siglare direttamente un accordo con l’Anci.
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