In occasione dell’Assemblea di Federchimica, il presidente Francesco Buzzella (nella foto) ha ribadito l’importanza di investire nel settore chimico per supportare la transizione ecologica e stimolare la crescita economica dell’Italia. La chimica, con le sue oltre 2.800 aziende e 112.000 addetti, rappresenta un pilastro per l’economia italiana, con un valore di mercato pari a 67 miliardi di euro e quasi 40 miliardi di export.
Secondo uno studio di settore condotto da The European House Ambrosetti, investire in questo comparto genererebbe un valore aggiunto di 33,3 miliardi di euro, con la creazione di oltre 50.000 nuovi posti di lavoro nel manifatturiero, oltre a un incremento diretto di 22,2 miliardi di euro. Tuttavia, permangono criticità nei settori della chimica a monte, penalizzati dagli elevati costi energetici e delle materie prime che minano la competitività a lungo termine.
Le sfide del settore e le richieste di Federchimica
Buzzella ha sottolineato come il settore viva un contesto di “policrisi” che incide pesantemente sui costi energetici e di trasporto e rende difficile programmare investimenti. “La chimica è cruciale per il Made in Italy e lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato. Nonostante le difficoltà, per il 2025 è prevista una modesta ripresa della produzione (+1,2%).
Federchimica chiede al Governo di implementare una politica industriale favorevole, migliorando le compensazioni sui costi della CO2, che pesano oltre 600 milioni di euro all’anno sulle imprese. Buzzella ha inoltre proposto l’integrazione di nuove tecnologie, come il riciclo chimico e le energie rinnovabili, per una transizione ecologica che non comprometta la competitività italiana.
La chimica come motore della transizione
Buzzella ha evidenziato il ruolo essenziale della chimica nei settori strategici per la sostenibilità, come batterie e pannelli solari. La domanda di prodotti chimici è destinata ad aumentare almeno del 30% nella mobilità sostenibile, e Federchimica invita a valorizzare il potenziale del settore per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e circolarità.
Federchimica auspica un sostegno politico per affrontare le sfide climatiche e demografiche del futuro, in un’ottica che integri l’innovazione con il rispetto ambientale, tutelando anche la competitività delle imprese. “Una politica industriale per la chimica non è solo nell’interesse del settore, ma di tutto il Paese”, ha concluso Buzzella.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere