A un 2015 dai risultati positivi sta seguendo un 2016 ricco di opportunità per il costruttore di linee di estrusione Bandera.
Dopo un 2015 positivo, il 2016 si annuncia per Bandera ricco di opportunità e nuovi progetti. “L’anno scorso – dice Andrea Rigliano, direttore commerciale dell’azienda costruttrice di linee di estrusione di film, foglia e lastra – abbiamo fatturato circa 80 milioni di euro, divisi in parti quasi uguali tra il segmento film e quello della foglia/lastra. Le nuove linee consegnate ai clienti sono destinate, oltre che alla sostituzione di impianti datati, anche all’aumento della capacità produttiva e alla diversificazione della produzione”.
Positivi i segnali che vengono dal mercato italiano, uscito da una lunga fase di stasi. “Gran parte del fatturato ottenuto in più rispetto all’anno scorso – precisa Rigliano – è derivato proprio dal mercato italiano che è cresciuto in tutti i settori in cui operiamo; abbiamo vissuto questa ripresa in diretta, nel corso dell’intero anno. Ad oggi abbiamo in portafoglio per il 2016 molti progetti provenienti da aziende italiane, segno che nel settore del packaging, da sempre molto forte in Italia, si stanno muovendo nuovi investimenti”.
Il mercato cresce, ma cambia, in termini di necessità tecniche richieste al fornitore degli impianti, come spiega Rigliano: “Le aziende stanno diventando più esigenti, a partire dal tema dell’efficienza a lungo termine. La clientela non chiede solo un prodotto con performance di alto livello, ma anche che queste siano garantite per lungo tempo con il più rapido raggiungimento dell’efficienza massima. Non si tratta solo di far funzionare bene la linea, ma anche di gestire al meglio la manutenzione e di trovare la corretta razionalizzazione nei cambi di formato. Non serve avere solo un impianto all’avanguardia, ma anche un supporto che vada al di là della semplice soluzione dei problemi estemporanei”.
Per esempio, studiare nuova modalità per accrescere la produzione: i trasformatori chiedono al costruttore soluzioni innovative per l’ottimizzazione della gestione degli impianti, per sfruttare completamente le potenzialità della tecnologia e rientrare più rapidamente sull’investimento. Inoltre, è ulteriormente aumentata l’attenzione nei confronti del consumo energetico, finalizzata, in particolare per le aziende italiane, all’ottenimento dei “certificati bianchi”, attraverso una sensibile diminuzione del costo dell’energia per chilogrammo di materiale plastico trasformato.
Nuovi materiali
Nel 2015, Bandera ha stipulato contratti importanti nel campo degli impianti per la produzione di imballaggi semiespansi. “E’ un segmento su cui abbiamo spinto molto negli ultimi anni – afferma Rigliano – e dove stiamo raccogliendo ottimi risultati. Si tratta di combinazioni di materiali rigidi ed espansi con cui è possibile mantenere le caratteristiche estetiche del prodotto rigido con un abbassamento del peso medio, grazie al fatto di intervenire sullo strato interno della foglia. È una tecnologia innovativa che può permettere il passaggio da un polimero ad un altro: il PET espanso potrebbe scalfire quote di mercato del polistirene, che ha un prezzo più instabile di quello del PET, oltre ad avere una gestione della riciclabilità più difficile e una carbon footprint più onerosa. Infatti la riduzione di peso si traduce in una minore tassazione a carico dell’impresa produttrice.
Il prossimo biennio per Bandera si prospetta dunque denso di impegni, con sviluppi positivi per un’ulteriore crescita nel settore del packaging and converting.
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