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Basf Italia, vendite 2019 in calo

Nell’esercizio 2019, il Gruppo Basf in Italia ha generato vendite pari a 1,769 miliardi di euro, con una riduzione rispetto all’esercizio precedente del -5,3% sul valore netto. In uno scenario di mercato complesso, caratterizzato da forti tensioni commerciali internazionali, bassi prezzi delle materie prime e un generalizzato calo della produzione industriale a livello globale, questo
risultato costituisce una conferma della solidità del mercato italiano e della sua strategicità per il Gruppo.

Lorenzo Bottinelli, amministratore delegato e vice presidente di Basf Italia, ha commentato: “ Il 2019 è stato un anno impegnativo, con forti perturbazioni a livello globale che hanno impattato sulle nostre performance di vendita. L’Italia ha comunque dimostrato di reggere bene, grazie anche alle caratteristiche del nostro tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese che rappresentano una risorsa chiave per il Made in Italy. Proprio a loro noi offriamo un’ampia gamma di prodotti essenziali in settori strategici: dal biomedicale al personal care, dal design
alle costruzioni, senza dimenticare l’agricoltura e il farmaceutico. I nostri risultati 2019 – prosegue Bottinelli – sono in linea con le aspettative e rispecchiano un contesto di mercato critico che stimavamo già prima dell’emergere della problematica Coronavirus. Ora, con la diffusione di una pandemia i cui effetti restano tutti ancora da ponderare, il quadro economico globale appare radicalmente mutato e lo sviluppo del business difficile da prevedere ”.

Dal 1° gennaio 2019 Basf ha riorganizzato la propria struttura in dodici divisioni, raggruppate in sei segmenti (Chemicals, Industrial Solutions, Materials, Nutrition & Care, Surfaces Technologies, Agricoltural Solutions) per consentire una conduzione maggiormente differenziata dei business. Il portafoglio prodotti del segmento materiali, che comprende anche i rispettivi precursori chimici per nuove applicazioni e sistemi. Ne fanno parte gli isocianati e le poliammidi, oltre ai prodotti di base inorganici e a specialità chimiche. Sono tutte soluzioni destinate a industrie dei materiali plastici e della lavorazione della plastiche, che poi vengono impiegate in diverse filiere, tra cui automotive, tessile e calzaturiera (cui Basf fornisce, soprattutto, il poliuretano per le suole di una vasta gamma di calzature, dalle sneakers fino alle scarpe anti-infortunistiche). A impattare sulla performance di questo segmento e del precedente il calo dei prezzi delle materie prime e la contrazione della domanda di alcuni settori strategici; primo fra tutti l’automotive. Da rilevare, entrando nel dettaglio del portafoglio prodotti, le performance positive dei materiali destinati al settore del packaging, trainato dalla crescita delle bioplastiche su cui Basf ha puntato con decisione negli ultimi anni e che, attualmente, stanno registrando ottime performance. Una crescita che riflette la nuova legislazione e le nuove tendenze sociali e di consumo.

Scenario 2020: Emergenza Covid-19

Il quadro economico del Sistema Paese è radicalmente mutato per effetto del Coronavirus e le ricadute economiche, sociali e politiche sono ancora tutte da stimare. Ci troviamo di fronte a un doppio scenario: da una parte interi settori messi in ginocchio, dall’altra rami industriali in forte crescita. L’industria chimica, e con essa Basf ha sostenuto in questa fase parte delle filiere
strategiche ed essenziali per rispondere all’emergenza sanitaria in atto – farmaceutico, dispositivi medici, prodotti per l’igiene, agro-alimentare e packaging sono solo alcuni dei segmenti in questione – e continuerà senz’altro a giocare un ruolo fondamentale anche nelle fasi successive.

In questo momento è difficile fare una stima attendibile e significativa dell’impatto economico complessivo. Sarebbe anche fuorviante analizzare ora i flussi di domanda/offerta del mercato, impattati dal blocco delle attività e dal boom della domanda di alcune produzioni specifiche (come ad esempio i prodotti per la detergenza e l’igienizzazione). Certamente, le soluzioni Basfalimentano diverse filiere, da quella farmaceutica a quella agro-alimentare, dal packaging ai materiali edili, dalla cosmetica al footwear e molto altro ancora. La chimica è dappertutto e, in un questo senso non è esagerato affermare che l’industria chimica è “lo specchio dell’attività del Paese”. Le performance del settore rifletteranno quelle delle filiere e delle industrie servite e
molto dipenderà da quanto velocemente l’intero sistema produttivo riprenderà a funzionare: ci sono settori industriali per cui, già prima dell’emergenza, Basf stimava un calo a livello globale (vedi l’automotive) e produzioni che, invece, stavano sperimentando una forte crescita come le bioplastiche.