Il mercato delle bioplastiche sta vivendo una rivoluzione grazie alle nuove normative globali, con la Cina che emerge come protagonista di questo cambiamento. Secondo le stime dell’OCSE, la produzione di plastica dovrebbe almeno raddoppiare entro il 2050, aggravando i problemi ambientali come le elevate emissioni di CO2 e lo smaltimento inefficace dei rifiuti. Mentre il riciclaggio può contribuire, non è sufficiente a soddisfare la crescente domanda di plastica. È qui che entrano in gioco i biopolimeri, offrendo una soluzione più sostenibile.
Cina e legislazione: un mercato in crescita
La Cina si distingue per la sua legislazione favorevole verso le bioplastiche, in particolare con il divieto di imballaggi in plastica monouso, esentando però le alternative biodegradabili. Questo approccio ha favorito l’uso di acido polilattico (PLA), un tipo di bioplastica biodegradabile, il cui mercato è esploso con una rapida espansione della capacità produttiva. Si prevede che, entro il 2035, il PLA rappresenterà circa il 30% della capacità installata di bioplastiche in Cina.
Al contrario, molti Paesi sviluppati hanno optato per materiali alternativi come la carta o il legno per affrontare il problema della plastica monouso, senza spingere così fortemente sulle bioplastiche. Questa differenza normativa ha permesso alla Cina di diventare leader nella produzione di articoli biodegradabili come posate, tazze e sacchetti di plastica.
Bioplastiche: non tutto è biodegradabile
Non tutte le plastiche biodegradabili sono bioplastiche. Ad esempio, polimeri come il PBAT, pur essendo biodegradabili, derivano da fonti petrolchimiche. Tuttavia, la biodegradabilità di questi materiali ha portato i legislatori a non dare priorità alla limitazione dei polimeri accettabili alle sole bioplastiche.
Vantaggi e sfide delle bioplastiche
Le bioplastiche offrono diversi vantaggi, tra cui una migliore gestione dei rifiuti grazie alla loro capacità di degradarsi, a seconda della composizione del polimero e del formato. Tuttavia, esistono ancora sfide, come la limitata infrastruttura per il compostaggio industriale di materiali come il PLA. Saranno necessari maggiori investimenti e azioni governative per migliorare le infrastrutture di compostaggio e garantire l’adozione su larga scala di questi materiali.
Un’altra sfida riguarda la durata di conservazione delle bioplastiche, un fattore che preoccupa le aziende, poiché la biodegradabilità può influire negativamente sulle catene di approvvigionamento. Nonostante questi ostacoli, il mercato delle bioplastiche è destinato a crescere, adattandosi alle esigenze del futuro.
Le bioplastiche non biodegradabili e le applicazioni ad alte prestazioni
L’adozione di bioplastiche non biodegradabili, particolarmente utili in applicazioni ad alte prestazioni, è stata più lenta ma sta accelerando. La spinta principale proviene dalle aziende desiderose di ridurre le proprie emissioni di carbonio, poiché l’uso delle bioplastiche può ridurre significativamente le emissioni Scope 3.
Uno degli ostacoli principali resta il costo elevato delle bioplastiche rispetto alle alternative petrolchimiche. Tuttavia, con l’aumento della produzione e il sostegno delle normative governative, è probabile che i prezzi diminuiscano, favorendo una maggiore adozione.
Previsioni per il futuro del mercato delle bioplastiche
Nonostante il rapido sviluppo, la penetrazione del mercato delle bioplastiche è ancora minima rispetto alle plastiche convenzionali. Secondo IDTechEx, anche con una crescita annua composta (CAGR) del 12,4% nei prossimi dieci anni, entro il 2035 la penetrazione del mercato raggiungerà solo l’1,72%. Sebbene questo possa sembrare un numero modesto, rappresenta un passo significativo verso un cambiamento strutturale nel settore dei materiali plastici.
Il rapporto di IDTechEx, “Bioplastics 2025-2035: Technology, Market, Players, and Forecasts”, offre una visione approfondita delle tendenze legislative, degli sviluppi tecnologici e delle capacità di impianti produttivi, delineando le prospettive future del mercato delle bioplastiche.
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