Il cambiafiltro automatico Break Filter, progettato e realizzato da Break Polymer, nasce da una lunga storia nel settore della rigenerazione delle materie plastiche. Il sistema è caratterizzato da una struttura meccanica robusta e affidabile e da prestazioni in grado di elevare la qualità del prodotto trasformato.
Break Polymer nasce nel 2019 dall’esperienza di Granplast, attiva nel settore del riciclo e della rigenerazione di scarti di materie plastiche già negli anni ’70, con l’obiettivo di progettare e costruire cambiafiltri automatici. Il grado di contaminazione dei materiali da riciclare è estremamente diversificato: possono infatti contenere, in diversi quantitativi, legno, metalli, carta e tanto altro ancora. L’operazione di trasformazione può risultare quindi estremamente difficoltosa. Nei complessi impianti di rigenerazione un ruolo chiave è rivestito dal cambiafiltro, vero e proprio baricentro della linea di trasformazione; senza di esso non è possibile ottenere un prodotto polimerico adatto all’utilizzo finale.
“Sul mercato – spiega Mirco Pegoraro, amministratore delegato di Break Polymer – ci sono già numerosi fornitori di cambiafiltri automatici, ma abbiamo preferito aggiungere la nostra esperienza di rigeneratori ai sistemi già presenti in commercio, riassumendoli in un prodotto nuovo, con una meccanica irrobustita, adatto a filtrare questo tipo di materiali con la massima continuità e con un basso numero di fermi, una prerogativa da sempre guardata con la massima attenzione”.
Il progetto del nuovo cambiafiltro, denominato Break Filter, è iniziato l’anno scorso e ha potuto contare sulle risorse che il gruppo Pegoraro possiede nel campo della meccanica grazie alle società Italtech, azienda costruttrice di presse per stampaggio a iniezione, ed Enerwind, che produce turbine eoliche.
Il nuovo cambiafiltro è stato presentato in anteprima alla fiera K 2019 di Düsseldorf.
“Crediamo molto nella rigenerazione – prosegue Pegoraro – un’attività che per molto tempo è rimasta in una posizione defilata ma che oggi vive una fase di grande sviluppo. Oltre che costruttori del cambiafiltro, siamo anche utilizzatori poiché progettiamo e realizziamo articoli in materiale rigenerato. Ciò è possibile grazie al fatto che la qualità del polimero rigenerato è aumentata, soprattutto per merito della selezione operata a monte e della filtrazione”.
Le caratteristiche tecniche
Il cambiafiltro Break Filter è equipaggiato con un sistema di controllo evoluto interfacciabile con i sistemi 4.0, e con sensori che rilevano con grande sensibilità e puntualità le dinamiche di pressione e di timing per la pulizia del filtro. Dal punto divista meccanico, il cambiafiltro è un monoblocco, una soluzione che garantisce affidabilità e continuità della produzione. Trattandosi di un filtro a raschiamento, i progettisti hanno sviluppato le caratteristiche della spatola nella scelta di materiali avanzati, un aspetto delicato e svolto in stretta collaborazione con fornitori strategici.
Break Filter è disponibile in quattro taglie, in funzione del diametro: 400, 500, 600, 700. Le superfici di filtraggio sono crescenti all’aumentare della capacità produttiva degli impianti.
Ampliamento dell’offerta
“La volontà di diventare costruttori di questi sistemi – sottolinea Pegoraro – ci ha portato a rompere il ghiaccio anche grazie al fatto di conoscere bene la materia. Ad oggi, ci sono due filtri in funzione nei nostri stabilimenti e abbiamo in programma alcune consegne nei prossimi mesi. Chiediamo sempre al cliente quale materiale deve rigenerare, anche nel caso scarto industriale, che, abitualmente, ha un grado di contaminazione inferiore”.
Il cambiafiltro Break Filter può operare come sistema di filtraggio feedback, con controflusso, oppure con filtri al laser fino a 150 micron per materiale destinato ad applicazioni particolari, come la produzione di film plastici.
“Vogliamo espanderci nel nostro mercato: saremo presenti, ove possibile, in tutto il mondo poiché ormai tutti i paesi si stanno muovendo nella direzione dell’economia circolare e del riciclo. Tutti i settori industriali richiedono materiali rigenerati di qualità. Il nostro contributo è l’allargamento del mercato per questo tipo di attrezzature e l’ampliamento dell’offerta”, conclude Pegoraro.
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