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Circolarità delle materie plastiche: cosa aspettarsi dopo la sfida del 2023

L’economia circolare è stata uno dei megatrend più potenti che hanno interessato l’industria delle materie plastiche negli ultimi anni e si prevede che continuerà a crescere in futuro. Tuttavia, nel 2023, i venti macroeconomici globali contrari, tra cui i timori di recessione, sono diventati un vero e proprio banco di prova per gli impegni di sostenibilità delle aziende.

La bassa domanda complessiva di polimeri nei principali settori di utilizzo finale e il conseguente calo dei prezzi dei materiali vergini nel 2023 hanno spinto alcune aziende (in particolare quelle meno esposte alle pressioni dei consumatori o delle normative) a passare ad alternative di materie prime a basso costo. Nella prima metà del 2023, si trattava di materiale vergine. Di conseguenza, anche i prezzi record dei polimeri riciclati hanno iniziato a diminuire. Sebbene questo possa sembrare uno sviluppo positivo, in quanto un maggior numero di proprietari di marchi potrebbe accedere a polimeri riciclati più competitivi dal punto di vista dei costi, è probabile che l’effetto a lungo termine sia negativo, disincentivando gli investimenti necessari per costruire capacità di selezione e riciclo.

Riciclo meccanico di materie plastiche: crescita sensibile

L’attuale tasso di penetrazione del riciclo meccanico a livello globale (produzione di polimeri riciclati divisa per il consumo totale di polimeri) tra le principali materie prime, come il polietilene tereftalato (PET), il polietilene (PE) e il polipropilene (PP), è compreso tra il 5 e il 15%, secondo l’ICIS Supply & Demand Database e l’ICIS Recycling Supply Tracker – Mechanical.

Nonostante un 2023 difficile, la produzione di polimeri riciclati meccanicamente dovrebbe registrare una crescita relativamente forte, sostenuta dalla continua pressione dei consumatori, da impegni volontari e da nuove leggi in tutto il mondo.

Tuttavia, se le attuali tendenze del mercato continueranno e non si verificheranno grandi accelerazioni, ICIS non prevede che i tassi di penetrazione del riciclo meccanico a livello globale superino il 20% entro il 2050. Le ragioni principali includono non solo la crescita complessiva del consumo di polimeri, ma anche l’esistenza di alcune applicazioni plastiche che sono intrinsecamente difficili da riciclare meccanicamente (ad esempio, i materiali flessibili o i tessuti) e i requisiti rigorosi per le applicazioni sensibili al contatto (ad esempio, le poliolefine riciclate per uso alimentare).

Riciclo chimico di materie plastiche: incertezza sulle normative

Il riciclo chimico ha un ampio potenziale per integrare il riciclo meccanico affrontando le sfide sopra citate. Tuttavia, nonostante le prospettive cautamente ottimistiche per il suo futuro, il riciclo chimico deve affrontare le sue battaglie, tra cui l’incertezza dello status normativo in tutto il mondo, la necessità di adottare modelli di bilancio di massa per il calcolo del contenuto riciclato, un CAPEX relativamente elevato e una scarsa consapevolezza da parte dei consumatori.

Secondo l’ICIS Recycling Supply Tracker – Chemical, la capacità totale installata (in ingresso) di riciclo e dissoluzione di sostanze chimiche in funzione a livello globale a novembre 2023 è di circa 1,5 milioni di tonnellate/anno e, in base ai progetti di decisione finale di investimento (FID), questa capacità globale dovrebbe raggiungere circa 4 milioni di tonnellate/anno nei prossimi cinque anni. Tuttavia, la pipeline di progetti pre-FID è molto più ampia, con oltre 6 milioni di tonnellate/anno in attesa del via libera da parte di queste aziende.

Il futuro dell’economia circolare delle materie plastiche: che cosa fare

La domanda principale diventa quindi cosa fare per sbloccare questo potenziale pre-FID e per ampliare ulteriormente la pipeline di progetti. Sebbene non esista una silver bullet per raggiungere questo obiettivo, il primo passo dovrebbe essere la creazione di un certo ambiente macro per l’attuazione di tali investimenti, comprese le seguenti misure:

  • creare incentivi per la domanda a lungo termine di polimeri riciclati, ad esempio adottando obblighi di contenuto riciclato;
  • fornire un sostegno economico allo sviluppo delle infrastrutture, ad esempio attraverso l’attuazione di schemi di responsabilità estesa del produttore (EPR);
  • adottare le migliori pratiche e le innovazioni nella raccolta e nello smistamento, ad esempio utilizzando l’alta tecnologia (filigrane e intelligenza artificiale) e costruendo complessi centri di riciclaggio integrati;
  • riconoscendo lo status legislativo del riciclo chimico e un modello di catena di custodia con bilancio di massa;
  • impegnarsi proattivamente con i consumatori e promuovere la consapevolezza dei vantaggi derivanti dall’impiego di tutte le tecnologie di riciclo disponibili.

a cura di Egor Dementev, Senior Analyst, Plastics Recycling, ICIS