Conai riduce il contributo ambientale (CAC) per gli imballaggi in acciaio, legno, plastica, plastica biodegradabile e compostabile e vetro. Le riduzioni saranno in vigore dal 1° gennaio 2023. Si stima che le riduzioni appena approvate porteranno alle aziende risparmi da CAC per quasi 170 milioni di euro nel corso del 2023.
Luca Ruini, presidente di Conai, ha dichiarato: «Il contesto economico vede ovunque aumenti generalizzati, e i costi di produzione continuano a crescere per tutte le aziende del Paese. Pur in una congiuntura di mercato così delicata, un Consorzio di natura privata che persegue obiettivi pubblici riesce a ridurre i contributi ambientali per cinque materiali di imballaggio su sette. Conai è garante del raggiungimento degli obiettivi di riciclo nazionali imposti dall’Europa, ed è un Consorzio sussidiario al mercato: interviene quando il mercato non ha interesse o non riesce ad avviare gli imballaggi a riciclo. Le variazioni dei contributi ambientali, quindi, sono fortemente influenzate dal mercato. Ma, quando il mercato lo consente, Conai fa la sua parte insieme ai Consorzi di filiera per andare incontro alle aziende: è quello che stiamo facendo oggi con queste riduzioni dei CAC».
Il contributo ambientale per imballaggi in plastica
Entra in vigore dal 1° gennaio 2023 la classificazione degli imballaggi in plastica in nove fasce con differenti valori contributivi.
- La vecchia fascia A1, il cui CAC era pari a 60 euro/tonnellata, sarà divisa in due: A1.1 e A1.2, per separare gli articoli sui quali Corepla riconosce un corrispettivo per le attività di rigenerazione e riciclo (fusti e cisternette IBC, che saranno in fascia A1.2). Per la A1.2 il CAC resta invariato. Per la A1.1, invece, scende a 20 euro/tonnellata.
- Invariata la fascia A2, e invariato anche il suo CAC (150 euro/tonnellata).
- Segmentata in due fasce anche la B1: si divide in B1.1 e B1.2, con l’obiettivo di separare gli articoli in PET (in B1.2) dagli articoli in HDPE (che saranno in B1.1). Per entrambe le fasce il CAC rimane pari a 20 euro/tonnellata.
- Si scompone in tre fasce la vecchia fascia B2. I contenitori rigidi in polipropilene rientreranno in B2.1, per cui il CAC passa da 410 a 350 euro/tonnellata. Gli articoli riciclabili a base poliolefinica passano nella fascia B2.2, il cui CAC resta pari a 410 euro/tonnellata. Nasce invece la fascia B2.3 per accogliere quegli imballaggi con filiere di riciclo sperimentali e in consolidamento, che escono dalla fascia C. Per loro, un passaggio dai 560 euro/tonnellata della fascia C a 555 euro/tonnellata.
- La fascia C, pur assottigliata, resta in vigore per gli imballaggi non ancora selezionabili o riciclabili allo stato delle tecnologie attuali. Per loro il CAC non varia: 560 euro/tonnellata.
Dal 1° luglio 2023 sono previsti aumenti per tre fasce del CAC plastica al fine di correlarne i valori sempre di più ai costi necessari per avviare a riciclo le tipologie di imballaggi in plastica incluse in quelle fasce.
Il CAC della fascia A1.2 passerà da 60 a 90 euro/tonnellata. Il CAC della A2 da 150 a 220 euro/tonnellata. E il CAC della B2.2 da 410 a 477 euro/tonnellata. Nonostante questi aumenti il contributo medio per gli imballaggi in plastica nel 2023 si conferma in diminuzione rispetto al 2022.
«Tre aumenti che abbiamo deciso di far entrare in vigore solo nel secondo semestre» spiega il presidente Ruini. «Sono costi già necessari per avviare correttamente a riciclo quei polimeri plastici, ma abbiamo voluto questa dilazione per dare alle aziende un piccolo aiuto in vista dell’inverno complicato che ci aspetta».
Il contributo ambientale per imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile
Il valore del CAC per la bioplastica compostabile si riduce da 294 a 170 euro/tonnellata. Il Consorzio Biorepack, riconosciuto nel novembre 2020, alla luce del primo biennio di attività, è entrato nel pieno dell’operatività; ciò consente una riduzione del contributo ambientale per le bioplastiche. Dal 1° gennaio 2023 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in bioplastica compostabile si stima in circa 9 milioni e 400mila euro.
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