
Unionplast, l’associazione di riferimento per le imprese italiane di trasformazione e riciclo delle materie plastiche, denuncia un’escalation senza precedenti dei costi energetici, che sta mettendo a rischio la continuità produttiva di un comparto essenziale per il manifatturiero nazionale. L’Italia, seconda solo alla Germania in Europa per la produzione plastica, affronta una crisi che potrebbe avere ripercussioni gravi su filiere strategiche come l’agroalimentare, l’edilizia, la sanità e l’automotive.
“La crisi dei prezzi dell’energia sta travolgendo il settore plastica, altamente energivoro e composto da oltre 5.000 aziende con più di 100.000 lavoratori. Senza interventi immediati, molte imprese rischiano il fermo produttivo, innescando un effetto domino devastante per l’economia nazionale”, dichiara Marco Bergaglio, presidente di Unionplast.
Il prezzo dell’energia elettrica ha toccato i 150 euro a MWh, ben oltre la media di 108 euro a MWh registrata nel 2024. Un aumento insostenibile che, se non arginato, potrebbe alimentare una spirale inflattiva con gravi ripercussioni sulla competitività delle imprese e sull’intero tessuto produttivo del Paese.
Costi energetici: le richieste di Unionplast al Governo
Unionplast chiede al Governo misure urgenti nel prossimo Consiglio dei Ministri per mitigare l’impatto della crisi energetica e garantire la sopravvivenza del settore. Tra le proposte principali:
- Introduzione di un price cap europeo per frenare la speculazione finanziaria sui costi energetici.
- Coinvolgimento del GSE nei Power Purchase Agreements (PPA) per assicurare alle imprese un accesso più stabile e vantaggioso all’energia.
- Destinazione dei proventi ETS a investimenti mirati per una decarbonizzazione reale e sostenibile, sul modello delle politiche tedesche.
“La plastica è un pilastro dell’economia italiana. Senza azioni concrete e immediate, rischiamo di compromettere la competitività dell’intero settore con conseguenze drammatiche per il Paese”, conclude Bergaglio.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere