L’Istat ha diffuso i dati della produzione industriale di novembre 2024, rivelando un quadro economico caratterizzato da dinamiche complesse e segnali contrastanti. L’indice destagionalizzato ha registrato un incremento dello 0,3% rispetto a ottobre, mostrando una ripresa congiunturale trainata principalmente dai beni di consumo (+0,9%) e dall’energia (+1,6%). Tuttavia, su base tendenziale, l’indice complessivo ha segnato una diminuzione dell’1,5% rispetto a novembre 2023, a testimonianza di una persistente fragilità del sistema industriale.
Materie plastiche: una ripresa congiunturale moderata
Nel dettaglio, la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, parte del raggruppamento dei beni intermedi, ha mostrato segnali di crescita con un aumento congiunturale del 2,3%. Rispetto allo stesso mese del 2023, il settore ha registrato un incremento tendenziale più contenuto (+0,9%), mentre il dato cumulativo da gennaio a novembre 2024 evidenzia una contrazione del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.
I numeri Istat riflettono le difficoltà strutturali del comparto, che deve confrontarsi con costi energetici in crescita, l’instabilità della domanda globale e le pressioni normative legate alla sostenibilità. Nonostante l’incremento congiunturale registrato a novembre, la performance tendenziale segnala l’urgenza di affrontare le sfide legate all’efficienza produttiva e alla transizione ecologica.
Contesto e dati Istat: energia e beni di consumo in crescita
Il quadro complessivo dell’industria italiana mostra performance differenti tra i principali raggruppamenti. L’energia si conferma il settore trainante con un aumento tendenziale del 4,3%, seguito dai beni di consumo (+2,6%), sostenuti da una forte domanda sia per i prodotti durevoli (+1,8%) sia per i non durevoli (+2,8%). Al contrario, i beni intermedi (-2,5%) e i beni strumentali (-4,9%) hanno registrato flessioni significative.
Tra i settori di attività economica, i maggiori incrementi tendenziali sono stati registrati nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+7,6%) e nella produzione di prodotti farmaceutici (+5,1%). La fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche si colloca in una posizione intermedia, con risultati più contenuti rispetto ai settori leader.
Prospettive per il settore delle materie plastiche
Alla luce di questi dati, il settore delle materie plastiche si trova in una posizione critica, dovendo affrontare un contesto economico caratterizzato da dinamiche in evoluzione. L’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale, con politiche mirate a ridurre l’uso della plastica vergine e ad incentivare il riciclo, impone un ripensamento dei modelli produttivi.
Investimenti in innovazione tecnologica e l’adozione di materiali più sostenibili rappresentano leve strategiche per rilanciare il comparto. Allo stesso tempo, il consolidamento di una filiera industriale circolare potrebbe favorire la competitività del settore, rispondendo alle esigenze del mercato e delle normative europee in continua evoluzione.
I dati Istat della produzione industriale di novembre 2024 evidenziano una ripresa congiunturale nel settore delle materie plastiche, ma le sfide strutturali rimangono significative. Per garantire una crescita sostenibile e duratura, il comparto dovrà puntare su innovazione, efficienza produttiva e sostenibilità ambientale, cogliendo le opportunità offerte dalla transizione ecologica.
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