Domani, 3 luglio, entra in vigore la Direttiva SUP. Non sarà quindi più permessa la vendita nei paesi dell’Unione Europea di una serie di articoli monouso in materiale plastico:
- bastoncini cotonati,
- posate,
- piatti,
- cannucce,
- mescolatori per bevande,
- aste per palloncini,
- tazze, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso,
- prodotti in plastica oxo-degradabile.
L’UE spiega che l’obiettivo della Direttiva SUP, recepita anche in Italia, è combattere l’inquinamento marino, determinato per l’80 da plastiche.
Per la Direttiva SUP le bioplastiche non fanno eccezione
Nel divieto sono incluse anche le bioplastiche, considerate plastiche a tutti gli effetti. L’UE prevede però di riesaminare le bioplastiche nel 2027, per tenere conto degli sviluppi tecnologici nel campo dei materiali. Inoltre, nel 2022 è prevista l’elaborazione di un documento sulle bioplastiche che ne consideri complessivamente vantaggi e svantaggi.
Nessuna eccezione neanche per gli articoli monouso in carta che abbiano uno strato di plastica.
Gli articoli per la pesca
Un capitolo specifico è dedicato agli articoli monouso per la pesca. Essi infatti, specifica l’UE, contribuiscono per una quota del 27% dei rifiuti ritrovati sulle spiagge. In base alla Direttiva SUP, i produttori degli attrezzi saranno responsabili della raccolta e dello smaltimento di questi prodotto, compresi quelli rotti e dismessi.
Esclusi i dispositivi di protezione
Dalla Direttiva SUP sono esclusi i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine e i guanti monouso, e gli altri articoli che garantiscono l’igiene e la protezione degli alimenti. La normativa ne riconosce l’indispensabilità e l’impraticabilità di alternative ai fine della lotta contro la pandemia del Covid -19. Ne raccomanda, in ogni caso, il corretto smaltimento.
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