Il Consiglio Europeo ha ufficialmente approvato oggi la direttiva sulla due diligence di sostenibilità aziendale, completando così l'iter decisionale
Il Consiglio Europeo ha approvato oggi la Direttiva sulla due diligence di sostenibilità delle imprese (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CSDDD), segnando l’ultima fase della procedura decisionale. Questa direttiva impone nuovi obblighi alle grandi aziende per gestire gli impatti negativi delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente, estendendo le responsabilità anche alle operazioni delle filiali e ai partner commerciali lungo la catena di fornitura.
Obblighi e responsabilità della Direttiva CSDDD
La direttiva CSDDD stabilisce che le grandi imprese devono assumersi le proprie responsabilità nella transizione verso un’economia sostenibile e una maggiore giustizia sociale. Questo regolamento consente di sanzionare le aziende che non rispettano i loro obblighi, rappresentando un passo significativo verso un mondo migliore per tutti.
La direttiva si applicherà alle imprese con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro. Le aziende interessate dovranno adottare e implementare un sistema di gestione basato sul rischio per monitorare, prevenire e rimediare ai danni ai diritti umani e all’ambiente identificati dalla direttiva.
Ambito di applicazione e responsabilità civile
La direttiva richiede alle aziende di garantire il rispetto dei diritti umani e degli obblighi ambientali lungo tutta la loro catena di attività. In caso di violazioni, le aziende devono prendere misure adeguate per prevenire, mitigare o risolvere gli impatti negativi e potrebbero essere ritenute responsabili dei danni causati, con l’obbligo di fornire un risarcimento completo.
Le aziende soggette a questa direttiva dovranno anche adottare e mettere in atto un piano di transizione climatica in linea con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Prossimi passi della Direttiva sulla due diligence di sostenibilità
In seguito all’approvazione odierna da parte del Consiglio della posizione del Parlamento Europeo, la direttiva sarà firmata dal presidente del Parlamento Europeo e dal Ppresidente del Consiglio, per poi essere pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione.
Gli Stati membri avranno due anni di tempo per implementare le regolamentazioni necessarie per conformarsi a questa direttiva. L’applicazione della direttiva seguirà un calendario basato sulle dimensioni delle aziende:
- 3 anni dall’entrata in vigore per le imprese con più di 5.000 dipendenti e un fatturato superiore a 1.500 milioni di euro.
- 4 anni dall’entrata in vigore per le aziende con più di 3.000 dipendenti e un fatturato superiore a 900 milioni di euro.
- 5 anni dall’entrata in vigore per le imprese con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro.
Dettagli della Direttiva sulla due diligence di sostenibilità
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) impone alle aziende di prevenire, mitigare e ridurre al minimo gli impatti sui diritti umani e sull’ambiente. Le imprese dovranno sviluppare politiche e strategie aziendali adeguate, implementare un piano di transizione climatica e assicurare la conformità degli standard lungo l’intera catena di fornitura.
Il processo di due diligence seguirà queste fasi:
- Integrazione della due diligence nelle politiche aziendali e nei sistemi di gestione.
- Identificazione e valutazione degli impatti negativi attuali e potenziali sui diritti umani e sull’ambiente.
- Prevenzione, mitigazione e risoluzione degli impatti negativi.
- Istituzione di un meccanismo di notifica e una procedura di reclamo.
- Monitoraggio annuale dell’efficacia delle politiche e delle misure di due diligence.
- Comunicazione pubblica delle attività di due diligence.
Ambito di applicazione e categorie di aziende
La direttiva sulla due diligence di sostenibilità delle imprese riguarda diverse categorie di aziende:
- Gruppo 1: aziende con più di 1.000 dipendenti e un fatturato mondiale netto superiore a 450 milioni di euro.
- Gruppo 2: aziende capogruppo di gruppi di grandi dimensioni che raggiungono la soglia finanziaria del Gruppo 1 su base consolidata.
- Gruppo 3: aziende che stipulano accordi di franchising/licenza con royalties superiori a 22,5 milioni di euro e un fatturato netto superiore a 80 milioni di euro.
Sanzioni e vigilanza
La conformità alla direttiva sarà garantita attraverso la supervisione amministrativa e la responsabilità civile. Ogni Paese dell’UE istituirà un’autorità di vigilanza per monitorare il rispetto degli obblighi della direttiva, con la possibilità di imporre sanzioni fino al 5% del fatturato mondiale netto. Le persone colpite da violazioni potranno intentare azioni legali per ottenere risarcimenti.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere