Il presidente di Unionplast Marco Bergaglio: “Chiediamo al Governo di porre in essere tutti gli strumenti negoziali, anche in sede UE, per calmierare l’aumento del gas in Europa".
Il forte aumento dei costi dell’energia e del gas sta avendo un sensibile impatto sull’industria delle materie plastiche. A segnalare il problema è Unionplast, l’associazione dei trasformatori, attraverso il suo presidente Marco Bergaglio: “I rincari energetici sono decisamente oltre ogni aspettativa e l’industria non ha alternative che nel ribaltarle a valle. Come settore continueremo ad investire in efficienza energetica e in energie rinnovabili, per diminuire i nostri consumi e la nostra dipendenza dalla generazione elettrica fossile e dalla sua volatilità, ma lo possiamo fare solo con la piena collaborazione dei nostri clienti. Chiediamo poi al Governo di porre in essere tutti gli strumenti negoziali, anche in sede UE, per calmierare l’aumento del gas in Europa, per destinare i proventi della CO2 all’abbattimento della bolletta industriale, dopo averlo fatto per quella domestica, e di assicurare ai settori energivori il mantenimento degli attuali livelli di contribuzione alle rinnovabili, senza rivedere la normativa nella particolare situazione attuale di mercato”.
Il prezzo del Mwh, oltre quattro volte più alto del 2019, sta mettendo in seria difficoltà le imprese del settore, che vengono da un processo di efficientamento mediante uso del vettore elettrico, con alcuni settori che hanno un’intensità elettrica vicina al 20% del loro valore aggiunto.
Le cause di questo aumento sono da ricercare nel prezzo del gas metano e nel costo dei certificati di emissione, entrambi in forte crescita. In Italia poi la forte dipendenza del prezzo dell’energia elettrica dal gas, ha esacerbato la situazione del mercato, col PUN che martedì 19 ottobre ha toccato 350 euro al Mwh. Anche i mercati elettrici europei hanno registrato forti aumenti, rendendo anche meno competitivo importare energia dall’estero, con ulteriore calo dell’offerta.
Le previsioni sono oggi di grande tensione sul fronte del gas, con pericolo di scarsità nel corso dell’inverno, specie se le temperature saranno sotto media, e dunque con un prezzo dell’energia elettrica che rimarrà particolarmente elevato.
L’aumento dei costi energetici si somma a quello del prezzo delle materie plastiche che ha registrato nel primo semestre aumenti anche del 100%, Ora, a causa del rincaro energetico, i produttori hanno annunciato ulteriori aumenti fra 100 e 300 euro a tonnellata.
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