I rappresentanti di 20 associazioni dell’industria delle materie plastiche nell’Unione Europea hanno lanciato un appello agli Stati membri per adottare urgentemente l’esenzione dal bilancio di massa del combustibile come metodo armonizzato di bilancio di massa dell’UE per l’assegnazione del contenuto riciclato attraverso il riciclo chimico.
L’appello è basato su un rapporto di allerta, emesso a partire da giugno 2023, che ha svelato uno scenario allarmante: ben 19 paesi dell’UE sono a rischio di non raggiungere gli ambiziosi obiettivi di riciclo degli imballaggi in plastica entro il 2025. Attualmente, il tasso di riciclo della plastica nell’Unione Europea si attesta al 38%, un valore nettamente inferiore al 50% previsto per il 2025. La situazione richiede una risposta immediata con massicci investimenti nelle infrastrutture di riciclo e raccolta.
Mentre le tecnologie di riciclo meccanico e altre soluzioni continuano a evolversi e a migliorare, il riciclo chimico rappresenta un’opportunità unica per incrementare il volume di plastica riciclata e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riciclo. Allo stesso tempo, l’UE sta discutendo degli obiettivi obbligatori di contenuto riciclato per gli imballaggi e il settore automobilistico.
Una caratteristica distintiva del riciclo chimico è l’abilità di trasformare rifiuti plastici, compresi quelli che non sono adatti al riciclo meccanico, in nuovi prodotti chimici e plastici. Le recenti ricerche accademiche hanno dimostrato che il riciclo meccanico, altre forme di riciclo fisico e il riciclo chimico possono operare in modo complementare, trattando differenti tipi di materie prime.
Secondo il Centro Comune di Ricerca (CCR) della Commissione Europea, il riciclo chimico sta vivendo una rapida evoluzione tecnologica. Comparando le prestazioni ambientali del riciclo chimico con quelle dell’incenerimento e del recupero energetico, emergono notevoli risparmi di emissioni di gas serra, con ulteriori benefici previsti grazie alla graduale decarbonizzazione della rete elettrica dell’UE.
Tuttavia, per garantire una diffusione rapida e su larga scala del riciclo chimico, è essenziale l’adozione dell’esenzione dal bilancio di massa del combustibile. Gli investimenti pianificati per il 2030, ammontanti a 8 miliardi di euro e in grado di generare 2,8 milioni di tonnellate di plastica riciclata attraverso il riciclo chimico negli Stati membri dell’UE, potrebbero rimanere un miraggio se non verrà fornito un adeguato quadro normativo.
L’esenzione del combustibile dal bilancio di massa, in conformità con la definizione di riciclo dell’UE contenuta nella Direttiva Quadro sui Rifiuti, è sostenuto da rigorosi sistemi di certificazione e audit di terze parti per garantire la tracciabilità del contenuto riciclato lungo tutta la filiera. Tale approccio è già utilizzato con successo dai riciclatori di sostanze chimiche.
All’inizio di quest’anno, 33 associazioni europee hanno votato a favore dell’esenzione dall’uso del combustibile per il bilancio di massa come la soluzione ideale per permettere al riciclo chimico di espandersi, aumentare i tassi di riciclo e raggiungere i prossimi obblighi di contenuto riciclato.
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