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Esportazione di rifiuti: in arrivo le nuove regole europee

La Commissione europea ha proposto ieri l’adozione di nuove regole per facilitare le spedizioni di rifiuti all’interno dell’UE, promuovere l’economia circolare e contrastare l’esportazione di rifiuti illegale e verso paesi terzi. La Commissione presenta gli strumenti per passare a un’economia circolare, proteggere la natura e innalzare gli standard ambientali nell’Unione europea e nel mondo.

La proposta riguarda tutti i tipi di rifiuti. Nel 2020 l’UE ha esportato circa 33 milioni di tonnellate di rifiuti verso paesi terzi e ne ha importato circa 16 milioni di tonnellate. In aggiunta circa 70 milioni di tonnellate sono spedite ogni anno tra i paesi dell’UE.

Economia circolare ed esportazione di rifiuti

Il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans ha dichiarato: “Per avere successo nella lotta globale contro le crisi del clima e della biodiversità dobbiamo assumerci la responsabilità di agire a casa nostra oltre che all’estero. Le nuove regole per la gestione delle esportazioni di rifiuti rafforzeranno l’economia circolare e garantiranno che esse non danneggino l’ambiente o la salute umana altrove”.

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius ha dichiarato: “Se ci aspettiamo politiche climatiche e ambientali più ambiziose da parte dei partner, dovremmo smettere di esportare inquinamento. Le normative sulla spedizione dei rifiuti che abbiamo sul tavolo sono i tentativi legislativi più ambiziosi per affrontare questi problemi in tutto il mondo. Con queste proposte, ci assumiamo le nostre responsabilità per abbassare il nostro impatto globale sull’inquinamento e sulla perdita di biodiversità”.

La Commissione promuove l’economia circolare e l’inquinamento zero mediante norme più rigorose sulle esportazioni di rifiuti, un più efficiente sistema di circolazione e un’azione decisa contro il traffico illecito. Le campagne di contrasto indicano che tra il 15 % e il 30 % delle spedizioni di rifiuti potrebbe essere illegale, con proventi dell’ordine di 9,5 miliardi di EUR annui nell’UE.

Limitazione dell’esportazione di rifiuti

Le esportazioni di rifiuti verso paesi non OCSE saranno limitate e consentite solo se i paesi terzi desiderano ricevere determinati rifiuti e sono in grado di gestirli in modo sostenibile. I paesi saranno monitorati e potranno essere sospesi se generano gravi problemi ambientali nel paese di destinazione. In base alla proposta, tutte le società dell’UE che esportano rifiuti al di fuori dell’Unione dovranno garantire che gli impianti che ricevono i loro rifiuti siano soggetti a un audit indipendente che dimostri che gestiscono questi rifiuti in modo ecologicamente corretto.

All’interno dell’UE, la Commissione propone di semplificare notevolmente le procedure stabilite, favorire il rientro dei rifiuti nell’economia circolare, senza abbassare il livello di controllo necessario.

Ciò contribuisce a ridurre la dipendenza dell’UE dalle materie prime di importazione, sostenendo l’innovazione e la decarbonizzazione dell’industria per raggiungere gli obiettivi climatici. Le nuove regole introducono anche lo scambio elettronico di documentazione.

Il regolamento sulle spedizioni di rifiuti rafforza ulteriormente l’azione contro il traffico illecito. Si tratta di una delle forme più gravi di reato ambientale in quanto le spedizioni illegali comprendono potenzialmente fino al 30% delle spedizioni di rifiuti per un valore di 9,5 miliardi di euro all’anno. Migliorare l’efficienza e l’efficacia del regime di applicazione prevede l’istituzione di un gruppo di controllo delle spedizioni di rifiuti, abilitando l’Ufficio europeo per la lotta antifrode OLAF a sostegno delle indagini transnazionali sul traffico di rifiuti e prevedendo più rigorose sanzioni amministrative.

Esportazione dei rifiuti plastici

Nei prossimi mesi la Commissione proporrà altre nuove norme per conseguire questo obiettivo, anche disciplinando la progettazione degli imballaggi e di altri prodotti in modo da garantire che non si trasformino in rifiuti impossibili da riutilizzare o riciclare.

Il mercato UE del riciclo dei rifiuti di plastica è in una fase di una transizione: la spinta è data dalle politiche dell’UE e nazionali, concepite per ridurre l’inquinamento da plastica e aumentare il contenuto di materie plastiche riciclate, come pure da ingenti investimenti nel settore del riciclo delle materie plastiche, sostenuti dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e dai fondi della politica di coesione. Questi sforzi dovrebbero incrementare nettamente la capacità di riciclo delle plastiche nei prossimi anni, consentendo di riciclare volumi maggiori di rifiuti.