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Cambiafiltro Fimic per il riciclo di scarti altamente contaminati

Taranto, Italia. Il cambiafiltro Fimic approda a Manduria, in ItalFire, azienda familiare specializzatasi nella produzione e manutenzione di sistemi antincendio e recentemente entrata con entusiasmo nel campo del riciclo della plastica. Il titolare Antonio Lodedo e il figlio Matteo, cogliendo i segni provenienti dal mercato di una richiesta di materiale di alta qualità, seppure riciclato, hanno installato una linea totalmente made in Italy, per il riciclo di LDPE post-industriale e commerciale.
Fimic è stata coinvolta verso la metà del 2019, e la richiesta rivoltagli era per il miglioramento della qualità della filtrazione di un materiale plastico lavato ma ancora carico di contaminazioni importanti che dovevano esser filtrate da una tecnologia che fosse in grado di gestire legno, PET, carta e altre plastiche.
La percentuale di contaminazione totale si aggira intorno il 4-5%, ma ovviamente, come in molti altri casi in questo campo, il livello di inquinanti durante il processo di estrusione varia anche considerevolmente.
Per questi motivi, la maglia mesh non era in grado di gestire una contaminazione così importante in pieno regime di produzione, senza rotture di alcun tipo, e soprattutto garantendo un costo limitato per la ricambistica.
Fimic ha quindi operato in estrema velocità, adattando la produzione interna per consegnare un cambiafiltro modello RAS 700 con superficie filtrante di quasi 4.000 cm² con un’unica maglia laser nel minor tempo possibile, e ha permesso in questo modo ad Italfire di riprendere la produzione a pieno regime.
Il cambiafiltro Fimic viene adattato prima della sua partenza, con flange e altezza da terra, già preimpostate alla linea di estrusione prescelta dal cliente.
Questo ci permette di garantire un fermo macchina per la sostituzione di un cambiafiltro esistente, di solo un giorno. Ovviamente il training è fondamentale per il buon funzionamento della macchina, e i nostri tecnici restano in azienda tre giorni completi con gli operatori, per garantire una spiegazione efficace e il raggiungimento della massima produzione, prima della loro partenza verso casa.
Grazie alla tecnologia laser Fimic, inserita dalla famiglia Lodedo in Italfire, il sud Italia ha ora a disposizione 1.500 kg/h di LDPE film di qualità a 150 micron e non solo.
Ovviamente il 5% di contaminazione deve esser eliminato dal materiale plastico da riciclare e lo scarto, contenente una minima percentuale di plastica assieme alla contaminazione, viene successivamente riprocessato con una filtrazione di 400 micron, per ottenere materiale da stampaggio. In questo modo, Italfire mantiene aperti due canali di vendita e lo scarto prende nuova vita.