Nel 2021 si è verificato un livello record di 91 dichiarazioni di forza maggiore, circa il doppio del numero dichiarato nel 2015, l’anno record precedente. Il dato è stato diffuso dalla Polymers for Europe Alliance, istituita dalla European Plastics Converters Association proprio quell’anno.
Lo stop agli impianti ha portato a una grave carenza di un’intera gamma di polimeri per la trasformazione e a un forte aumento dei prezzi, nonostante il crollo dei costi del petrolio.
La situazione dell’industria della plastica in Europa nel 2021 è stata più grave ed esacerbata da altri problemi, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti: dal vortice polare alla stagione degli uragani. Con la catena di approvvigionamento sottoposta a pressioni senza precedenti, la disponibilità di materiale per soddisfare la domanda dei consumatori è stata regolarmente messa in discussione.
La redditività dei trasformatori è stata messa a repentaglio dall’approccio dei fornitori all’inflazione energetica fuori indice e al peggioramento delle condizioni contrattuali del 2022, che sono di fatto impossibili da trasferire ai clienti.
Le dichiarazioni di forza maggiore sono ancora a livelli molto alti. I costi energetici continuano ad aumentare in tutta Europa. Un certo numero di materiali polimerici (EVOH per esempio) rimane scarso. Questi problemi riguardano l’industria nel suo insieme, fornitori e trasformatori allo stesso modo. Alla fine, entrambi i fornitori devono migliorare notevolmente affinché i trasformatori abbiano la possibilità di supportare le esigenze del mercato.
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