Il segretario generale di Giflex, Italo Vailati, ha partecipato ieri all’audizione presso la Commissione IV – Politiche dell’Unione Europea del Senato della Repubblica, per esprimere la posizione dei produttori italiani di imballaggi flessibili sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR) avanzata dalla Commissione europea.
Secondo Giflex, il regolamento presenta numerose criticità, tra cui:
- l’aver definito a priori con un Regolamento gli “imballaggi buoni e quelli cattivi”, quando invece devono essere l’industria e gli investitori a trovare le soluzioni più adatte una volta dati target chiari e definiti. Già con il recepimento della direttiva 94/62, le industrie italiane si sono impegnate a migliorare il fine vita del packaging e al momento il nostro Paese è primo in Europa nel riciclo degli imballaggi;
- il continuo rimando ad atti delegati con tempi di attuazione insostenibili per la programmazione degli investimenti e la ricerca e sviluppo delle nostre aziende;
- l’analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA) non viene mai menzionata all’interno del Regolamento. Ricordiamo che questo è l’unico metodo scientifico in grado di definire quale imballaggio è più sostenibile di un altro in una data circostanza;
- il riuso o il cosiddetto “refill” nel settore alimentare non è provato che sia davvero la soluzione più sostenibile per il mercato, soprattutto in termini sicurezza degli alimenti e di igiene.
Vailati ha inoltre sottolineato la questione legata alla responsabilità estesa del produttore, che scarica interamente sulle aziende produttrici di packaging la responsabilità dei rifiuti lasciati incautamente nell’ambiente dal cittadino.
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