Mura Technology - pioniere nel processo HydroPRS - ha avviato la costruzione nel Regno Unito del primo impianto commerciale per il riciclo della plastica con trattamento idrotermico.
La nuova tecnologia Hydrothermal Plastic Recycling Solution (in breve, HydroPRS), sviluppata da Mura Technologies, sta per fare il suo ingresso nell’economia circolare e sostenibile della plastica. Potenzialmente, HydroPRS potrebbe permettere di riciclare qualsiasi tipo di plastica, evitando l’inquinamento ambientale legato all’incenerimento dei rifiuti plastici o al loro deposito in discarica. Si stima che ogni tonnellata di plastica immessa in un processo di riciclaggio avanzato consenta un risparmio di 1,5 tonnellate di CO2 rispetto all’incenerimento. Per convertire i rifiuti in plastica in sostanze chimiche e petrolio di qualità elevata, HydroPRS si avvale della tecnologia a reattore catalitico idrotermico (Cat-HTR™) sviluppata da Licella Holdings Limited basata sull’utilizzo di acqua, calore e pressione. Questa metodologia risulta ancor più interessante se si considera che, ad oggi, il riciclo meccanico non ha dato i frutti sperati nel caso di plastiche miste e contaminate.
Risorse preziose anziché rifiuti dannosi
Un potenziale che ha suscitato l’interesse della igus, gruppo specializzato nella produzione di motion plastics. L’anno scorso igus ha investito in una società che si pone come obiettivo di attivare il primo impianto commerciale HydroPRS nel 2022. Ora, igus ha scelto di alzare ulteriormente il proprio investimento in Mura Technology per un totale di 5 milioni di euro.
“Siamo consapevoli delle enormi potenzialità della plastica. “I nostri tribo-polimeri vengono impiegati in milioni di applicazioni in tutto il mondo” spiega Frank Blase, Amministratore delegato igus “perché sono leggeri, senza lubrificazione e senza manutenzione. Ora, stiamo contribuendo a fare della plastica un materiale che sia solo utile, senza essere dannoso per il pianeta, puntando a alzare la percentuale di materiale riciclato vicina al 100%.”
Il riciclo meccanico costituisce un passo importante in questa direzione. Così, da 50 anni, igus rigranula il 99% dei rifiuti in plastica derivati dalla sua produzione. A fine 2019, igus ha lanciato il suo programma chainge: in cambio di un voucher, il gruppo ritira le catene portacavi in plastica usate di qualsiasi produttore, ne riduce il materiale in granuli per reimmetterlo nei processi produttivi.
“In futuro, il potenziale del riciclo chimico subentrerà laddove il riciclo classico non riesce ad arrivare. Ecco perché vogliamo affiancare Mura in questa fase iniziale, per consentire una svolta globale di questa tecnologia all’avanguardia”.
Si punta al successo globale grazie ad importanti investimenti e collaborazioni
Mura Technology ha inoltre scelto KBR come partner con licenza esclusiva per ampliamenti futuri. Con 28.000 collaboratori in oltre 80 paesi, il gruppo KBR si occupa, tra altre cose, della pianificazione, della costruzione e della gestione di raffinerie e impianti chimici.
“In qualità di start up, eravamo consapevoli di aver sviluppato una tecnologia promettente e all’avanguardia” commenta Oliver Borek, Amministratore delegato per l’Europa presso Mura Technology. “Tuttavia sapevamo che, con i nostri mezzi, non saremmo stati in grado di metterla in campo su grande scala. Grazie all’investimento della igus in questa fase così delicata, e grazie alla creazione e al consolidamento di nuove partnership, ora tutto ciò è possibile”.
È iniziata la costruzione del primo impianto HydroPRS di Mura presso il sito industriale Wilton International (Regno Unito). L’impianto dovrebbe entrare in funzione nella seconda metà del 2022. È prevista la costruzione di quattro reattori catalitici idrotermici, al fine di lavorare oltre 80.000 tonnellate di rifiuti plastici all’anno. Inoltre è in programma la costruzione di nuovi impianti in Germania, USA e Asia.
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