Attualità

Il fior fiore delle plastiche

Il consumo di materie plastiche per florovivaismo è cresciuto del 4,3% medio annuo nel corso degli ultimi dieci anni. L’Europa Occidentale è il primo mercato, seguito dall’Asia e dagli Stati Uniti. Per i prossimi anni sono attesi tassi di sviluppo elevati per Cina, India e Indonesia.

Il consumo mondiale di materie plastiche per florovivaismo si è attestato nel 2017 a 2,15 milioni di tonnellate con un tasso di crescita del 4,3% medio annuo nell’arco dell’ultimo decennio (vedi figura 1): dopo la grave crisi economica mondiale che ha impattato negativamente sul settore florovivaistico nel periodo 2007 – 2009, il mercato ha registrato un’accelerazione. Il settore del florovivaismo in generale negli anni più recenti è comunque oramai sostanzialmente saturo nelle aree industrializzate (in particolar modo in Europa Occidentale).

Per florovivaismo si intende quel settore di attività dedicato alla produzione e vendita di fiori e piante ornamentali e relativi prodotti per la cura dei medesimi.

E’ bene precisare a che cosa si riferisce esattamente il dato di mercato riportato: esso si riferisce alla quantità di plastica utilizzata per:

  • la produzione di vasi, sottovasi e fioriere in plastica per piante e fiori d’interni, piante da balcone, piante da vivaio: rappresenta la voce più consistente in termini di quantità di plastica consumata per la produzione di manufatti per florovivaismo (vedi tabella 1). E’ un mercato ormai saturo in USA, Europa e Giappone, mentre ha ancora notevoli spazi di crescita nelle aree geografiche “emergenti”. In Europa Occidentale ci si può attendere al meglio un lento aumento dei consumi di fiori e piante da vivaio in vaso nei prossimi anni, ma a soddisfare tale domanda contribuirà in parte un aumento delle importazioni dai paesi extra – UE, compensato, per lo meno in parte, dalle esportazione extra – UE. Le materie plastiche coprono attualmente circa i due terzi del materiale usato per la fabbricazione di vasi e sottovasi per fiori e piante: i tipi di plastica più usati sono PVC, PP, PE e vetroresina, grazie al fatto di essere facilmente lavorabili e sagomabili in diverse forme, dimensioni e colori. Altri vantaggi offerti dalla materie plastiche sono la loro leggerezza, una minor infrangibilità rispetto alla terracotta, la robustezza e il prezzo, variabile da pochi dollari fino alle decine di dollari in funzione delle dimensioni e della forma del vaso, ma comunque concorrenziale rispetto ad altri materiali. Il principale punto debole delle materie plastiche per vasi di fiori è la loro scarsa porosità se paragonata ai vasi di terracotta: le ditte produttrici di vasi, per ovviare a tale limite, tendono ad aumentare il numero di fori di drenaggio sul fondo, suggerendo all’utente finale di effettuare annaffiature meno frequenti e con minori quantitativi di acqua per evitare il ristagno idrico sul fondo del vaso. Un altro limite è quello che la plastica non consente una buona circolazione dell’aria nel terreno: ulteriori difetti possono essere una scarsa resistenza ai raggi UV, il fatto che se esposte a lungo al sole in estate si scaldano molto di più della terracotta col conseguente rischio di ustionare le radici e il fatto di essere non particolarmente resistenti alle forti escursioni termiche. Anche a questi limiti comunque i produttori di vasi provvedono a portare dei rimedi: si vanno infatti sempre più diffondendo vasi in plastica ad elevate performances in termini di maggior durata nel tempo realizzati con apposite miscele PP/PE;
  • produzione di contenitori in plastica per prodotti per la cura delle piante: contenitori per diserbanti, lucidanti di foglie, defolianti, spruzzatori / nebulizzatori, fertilizzanti e concimanti per uso domestico;
  • sacchi per torba, terriccio, terra concimata, pietra pomice, ecc;
  • altri vari: canne per annaffiare in PVC, PEHD, PELD, PP ottenute per estrusione, annaffiatoi, recinzioni in PVC, piccole serre da giardino o ornamentali per chi vuole coltivare fiori e piante nel proprio giardino, ecc.

I dati si riferiscono pertanto a tutti quei manufatti utilizzati dall’acquirente finale di prodotti per coltivazione e cura delle piante (il privato) e venduti attraverso:

  • centri di giardinaggio / vivai: in Europa rappresentano la quota decisamente più consistente dei canali di vendita del florovivaismo, valutato in circa 20 miliardi di dollari (vedi tabella 2). Negli ultimi anni però questi canali di vendita vanno lentamente perdendo quota a favore della GDO e dei Centri Specializzati di Bricolage (questi ultimi specie nel Centro e Nord Europa), che riescono ad erodere quote di mercato soprattutto facendo leva sul fattore prezzo;
  • centri specializzati di bricolage;
  • grande distribuzione (GDO);
  • altri: in particolare negozi di ferramenta, agrarie.

Sono esclusi teloni per serre agricole o per usi commerciali, macchine per giardinaggio (per esempio tosaerba), attrezzature per coltivazioni su scala commerciale / industriale.

Le aree geografiche

Attualmente l’area geografica maggior consumatrice di materie plastiche per florovivaismo è l’Europa Occidentale, con un 39% dei consumi mondiali, seguita dall’area asiatica con un altro 33% (vedi tabella 3).

Terzo mercato è quello nordamericano; nell’insieme il mercato statunitense sta registrando tassi di crescita moderati, ma migliori di quelli europei, spinto dalla generale ripresa dei consumi di beni “non essenziali”, come i fiori e piante ornamentali e da appartamento. Inoltre gli USA sono uno dei paesi maggiori produttori al mondo di vasi e sottovasi per fiori (che vengono anche in buona parte esportati) e di contenitori in plastica per prodotti per la cura delle piante.

In America Latina i tre mercati di maggiori dimensioni sono Brasile (ancora in difficoltà), Colombia (in particolare per i consumi di plastica per la produzione di vasi e sottovasi per fiori e piante ornamentali), Messico e Argentina, paese quest’ultimo che sta dando forti segnali di ripresa dei consumi.

Nell’Europa dell’Est la Polonia è il paese maggior produttore e consumatore di manufatti in plastica per florovivaismo: segue a distanza la Repubblica Ceca (vedi tabella 4). In generale comunque in tutta l’area UE il mercato del florovivaismo e relativi manufatti (vasi, contenitori di prodotti per la cura di piante e fiori, altri vari) è in sostanziale stagnazione / lenta – moderata crescita: i consumi languono, si registra negli anni un certo aumento delle esportazioni, ma anche un aumento delle importazioni da paesi extra UE.

Nella CSI (ex URSS) la Russia è il maggior mercato per consumi di plastica per la produzione di manufatti per florovivaismo: dopo il difficile periodo economico dominato da tensioni politiche, debolezza del rublo e crollo del prezzo del petrolio, una delle principali fonti di entrate finanziarie per il paese, anche il settore del florovivaismo, uno dei più sensibili ai cicli economici, sta dando segnali di ripresa; va rilevata a questo proposito una inversione di tendenza tra il 2016 e il 2017 nelle importazioni di macchinari di trasformazione delle plastiche a tecnologia più avanzata, in particolare dalla Germania, con conseguente incremento dei consumi di plastica lavorata. Un mercato particolarmente promettente è quello dei contenitori di prodotti per la cura delle piante, in particolare fertilizzanti a base fosforo e azoto, di cui la Russia è il quarto produttore al mondo.

In Asia il 68% dei consumi di plastica per la produzione di manufatti per il florovivaismo è concentrato in due paesi: Cina e Giappone (vedi tabella 5).

Circa i due terzi della superficie mondiale investita nella coltivazione di fiori e piante in vaso sono ubicati in Cina e India. Questo non significa però anche un primato nella effettiva produzione di fiori e piante ornamentali, il cui primato è ancora detenuto dall’Europa, per motivi probabilmente legati alle diverse tecniche di coltivazione adottate nelle due aree geografiche.

Se India e Cina non sono i maggiori consumatori e produttori di vasi e sottovasi in plastica per fiori e piante ornamentali (o, per lo meno, hanno consumi inferiori alle reali potenzialità dei loro mercati), sono però ai primi posti, insieme agli USA, nei consumi di plastica per la produzione di contenitori per i prodotti per la cura delle piante (lucidanti fogliari, fertilizzanti, antiparassitari eccetera).

Nell’area africana – medio orientale in ripresa, anche se non a tassi a due cifre, il mercato della Turchia dopo il forte rallentamento dell’economia turca innescatosi a fine 2013 – inizio 2014: le piccole medie – imprese, tra cui i converter di materie plastiche e le aziende florovivaistiche, stanno beneficiando dei fondi e prestiti messi a loro disposizione dal Turkish Credit Guarantee Fund, per un importo globale di circa 30 miliardi di dollari in lire turche.

Pure promettenti in termini di crescita, anche se ancora difficile definizione, alcuni mercati africani (vedi di seguito: prevedibili evoluzioni del mercato).

L’evoluzione del mercato

La domanda di materie plastiche per la produzione di manufatti per il florovivaismo dipende essenzialmente dal trend del mercato a valle del florovivaismo stesso. Questo è un mercato ormai maturo in Europa Occidentale, stagnante in Giappone, in crescita moderata nel Nord America, in particolare negli USA, favorito quest’ultimo oltre che da un aumento della domanda interna, anche dall’aumento delle esportazioni. La crescita in Europa può far leva ormai essenzialmente sulla scelta di investire in innovative tecniche di produzione e coltivazione delle piante, in nuove tipologie di fiori ponendo particolare attenzione all’evoluzione estetico – qualitativa della domanda.

Diversa la situazione nelle aree geografiche “emergenti”:

  • Asia: India e Cina, ma anche altri mercati minori, tra cui in particolare l’Indonesia, continueranno a registrare i tassi di crescita più elevati al mondo. In generale comunque tutta l’area asiatica ha grosse potenzialità di crescita, grazie alle grandi disponibilità di terreno idonee alle coltivazioni per clima, nonché alle notevoli disponibilità genetiche di tipologie di piante e fiori coltivate (per esempio in Asia si coltivano circa i tre quarti delle diverse centinaia varietà di azalee esistenti in tutto il mondo);
  • America Latina: mercato globalmente in lenta crescita, in relazione alle difficoltà del gigante Brasile, che resta il punto di riferimento del mercato latino – americano. Le migliori prospettive di crescita, nel breve – medio periodo, sono per Argentina e Colombia. Per quanto concerne il Messico in generale tutta l’economia messicana è entrata in sofferenza in seguito alle barriere commerciali e al crollo degli investimenti esteri imposti con la nuova Amministrazione Trump: si consideri che circa il 50% degli investimenti esteri in Messico derivavano dagli USA, dato che le due economie, quella statunitense e quella messicana, sono fortemente intrecciate da accordi bilaterali e trilaterali (Nafta, che include anche il Canada, che però incide solo per il 4% sugli investimenti esteri in Messico);
  • CSI ed Europa dell’Est: la Russia, il mercato più significativo in quest’area geografica, presenta buone prospettive di ripresa nei prossimi tre quattro anni; comunque anche altri paesi dell’area CSI e dell’Europa dell’Est hanno prospettive di crescita migliori rispetto all’Europa Occidentale, in particolare Romania, Polonia e Slovacchia e, nella CSI, il Turkmenistan, mercato ancora di dimensioni di difficile definizione, ma ad elevato potenziale di crescita; in controtendenza invece il mercato della Bielorussia, che negli ultimi due anni, dopo una crescita sostenuta, ha registrato una forte contrazione dei consumi;
  • Africa – Medio Oriente: oltre al mercato turco, indubbiamente uno dei più interessanti in quest’area geografica per dimensioni della domanda e per tasso di crescita della medesima, anche altri mercati meno noti hanno intrinseche, anche se per ora ancora nascoste, potenzialità di crescita futura. Tra questi figurano ad esempio il Kenya, che negli ultimi anni sta registrando consistenti tassi di crescita del settore florovivaistico, grazie alla presenza di diverse aziende di grandi dimensioni, spesso di proprietà di gruppi esteri, e l’Etiopia, dove il florovivaismo è favorito da incentivi alla coltivazione e produzione di piante e fiori ornamentali da parte del Governo locale.

Altri aspetti da considerare nell’analisi dell’evoluzione della domanda di materie plastiche per florovivaismo sono:

  • una probabile, seppur lenta, ulteriore penetrazione della plastica come materiale di produzione di vasi per piante e fiori ornamentali a scapito di altri materiali. Per esempio in Europa la domanda di vasi di plastica ottenuti con la tecnologia dello stampaggio a iniezione, la più diffusa, sta segnando negli ultimi anni incrementi, anche se di modesta entità, mentre è in stagnazione / decrescita la domanda di altre tipologie di vasi;
  • il ruolo del design, come fattore di incentivazione delle vendite per la fascia alta del mercato. Il vaso da semplice contenitore di fiori e piante ornamentali e da appartamento sta sempre più assumendo il ruolo di vero e proprio complemento d’arredo per gli acquirenti più sofisticati e facoltosi: addirittura alcune linee di prodotto possono richiedere la firma di un architetto di grido. Nello sviluppo di questo settore coprirà un ruolo determinante la distribuzione: non più soltanto la GDO o la GDS (Centri Specializzati di Giardinaggio), ma anche, per esempio, i negozi d’arredamento di interni;
  • per quanto concerne l’imballaggio (contenitori rigidi, sacchi) dei prodotti per la cura delle piante, in un cotesto di sostanziale maturità del settore soprattutto nelle aree geografiche avanzate, la domanda sarà sostenuta sostanzialmente dalla capacità di sviluppare nuovi prodotti da parte dei produttori di fertilizzanti, concimanti, defolianti, antiparassitari, che siano ecologicamente idonei ad affrontare le sfide della Normatica in materia.

A livello globale la domanda di materie plastiche per florovivaismo è prevista crescere nei prossimi quattro anni ad un tasso medio annuo del 4,4%, non molto dissimile da quello registrato nell’arco dell’ultimo decennio, per arrivare ad attestarsi nel 2021 a 2,55 milioni di tonnellate, con tassi di crescita diversificati per area geografica e per paese (vedi tabella 6).

La tecnologia di produzione dei vasi per stampaggio A iniezione è sempre più orientata verso un binomio precisione – qualità del prodotto (in termini di resistenza ed estetica), con utilizzo di plastica totalmente riciclabile e di plastica riciclata (che può arrivare all’80% sul totale plastica utilizzata) e con crescente utilizzo di fonti di energia rinnovabile (per esempio, energia fotovoltaica autoprodotta) e attenzione al risparmio energetico (per esempio, tecnologia a LED per i sistemi luminosi).

Stanno comparendo sul mercato contenitori per fiori e piante in materiali biodegradabili ed ecologici, quali torba compressa (particolarmente porosa e con apporto nutritivo), scarti di lavorazione del riso, fibra di cocco eccetera.

Olanda campione d’Europa

Per quanto l’Europa rappresenti soltanto il 10 – 12% della superficie totale (in ettari) coltivata a fiori e piante da vaso a livello mondiale, è però il maggior produttore mondiale di piante e fiori in vaso. Il paese maggior consumatore di polimeri per la produzione di manufatti per il settore florovivaistico in Europa Occidentale è l’Olanda, grazie alla posizione d’eccellenza acquisita nel business del florovivaismo con avanzate tecniche produttive: il sistema commerciale europeo di fiori e piante ornamentali ha infatti il suo fulcro proprio in Olanda, paese che ricopre un ruolo centrale negli scambi sia intra – UE che extra – UE. L’Olanda nel settore di piante e fiori ornamentali in vaso ha un surplus della bilancia commerciale tra i 5 e i 6 miliardi di dollari.

Dopo l’Olanda i mercati maggiori in Europa Occidentale sono Italia, Francia e Germania: i primi quattro paesi rappresentano l’88% dei consumi totali di plastica per florovivaismo in quest’area geografica. Va però rilevato che i consumi in Germania sono inferiori alle reali potenzialità del mercato, in relazione al fatto che la Germania è in buona parte dipendente dalle importazioni per quanto riguarda fiori e piante ornamentali già interrate in vaso. Di dimensioni limitate il mercato belga e dei Paesi Scandinavi.

 

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PLASTICA-per-FLOROVIVAISMO.pdf