Le Pure Plants, la famiglia di piante stampate in 3D progettate da External Reference e prodotte da LaMáquina, hanno vinto il primo premio nell’internazionale Ro Plastic Prize, curato da Rossana Orlandi e Nicoletta Orlandi Brugnoni, nella categoria “Art and Design Collectible”.
L’annuncio è stato dato in occasione della cerimonia di premiazione alla Triennale di Milano il 20 aprile scorso e il progetto, si potrà visitare all’interno della Galleria Rossana Orlandi.
“Sono molto entusiasta del Ro Plastic Prize perché questo premio, nato dall’impegno visionario nei confronti dell’ambiente di Rossana Orlandi e Nicoletta Brugnoni, è lo scenario perfetto per il nostro progetto e la nostra ricerca, sviluppata all’incrocio tra scienza, tecnologia, arte e design. Quello che abbiamo presentato qui è qualcosa di straordinario, sono artefatti, piante artificiali che si comportano come piante naturali, respirando silenziosamente a livello nanoscopico”, spiega Carmelo Zappulla, architetto PhD, fondatore e direttore esecutivo di External Reference.
La giuria internazionale, composta da Rossana Orlandi, Nicoletta Orlandi Brugnoni, Stefano Boeri, Giulio Cappellini, Jessica Chong Pui Pui, Giovanni De Niederhausern, Flavien Gaillard, Luciano Galimberti, Marva Griffin Wilshire, Amit Gupta, Cyrill Gutsch, Benedict Hobson, Stephanie Ingrassia, Simone Maccagnan, Whitney Robinson, Luca Ruini, Jana Zielinski e Francesco Zurlo ha deciso di riconoscere al progetto delle Pure Plants il premio più alto nella catagoria “Art and Design Collectible “.
Quest’anno il premio ha ricevuto più di 700 candidature da tutto il mondo in tre categorie: Art and Collectible Design, Emerging High Technology e Inspiring Learning Projects.
Il progetto Pure Plants è la materializzazione della ricerca di External Reference nell’ambito della scienza dei materiali e della biomimetica, iniziata anni fa con l’attività accademica e professionale di Carmelo Zappulla. Create in diverse dimensioni e tonalità, stampate con tecnologia 3D da LaMáquina, seguono geometrie continue che eliminano la generazione di supporti e quindi di residui.
Le Pure Plants evocano specie reali che sono state ricreate con strumenti di progettazione computazionale, permettendo di trasformare le morfologie naturali e le leggi della fillotassi, tipiche delle foglie, per aumentare la superficie di scambio d’aria e trasformarle in “sculture viventi” che purificano l’aria intorno a loro grazie all’uso della tecnologia Pure.Tech.
“Pure Plants rappresenta un manifesto per promuovere un approccio ecocentrico che mette la tecnologia, il design e la scienza dei materiali al servizio della natura, piuttosto che il contrario. In questo modo, il progetto rappresenta una denuncia dell’antropocentrismo e un appello a promuovere i valori ecologici e il rispetto per l’ambiente naturale”, osserva Zappulla.
Pure.Tech è un polimero avanzato composto da minerali 100% naturali con la proprietà di assorbire e neutralizzare CO2, ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (COV). Durante la produzione, viene miscelato con PLA, un bioplastico a base di destrosio di mais (zucchero), per ottenere un composto minerale 100% naturale in grado di catturare e mineralizzare i principali gas a effetto serra e inquinanti presenti nell’atmosfera.
Pure Plants è un’innovativa iniziativa volta a promuovere la sostenibilità e migliorare la qualità dell’aria che respiriamo attraverso l’uso di tecnologia avanzata e di un approccio creativo. Il progetto è iniziato nel 2020 con la presentazione del primo albero di Natale progettato da External Reference con il biomateriale intelligente Pure.Tech, in grado di assorbire più di 15 kg di CO2 all’anno mediante fotolisi. Nel 2021, lo studio guidato da Carmelo Zappulla ha progettato “La Plage Éco-Responsable” per Tezenis Francia, un’installazione con palme 3D per due dei loro negozi a Parigi e Lione. Le Pure Plants sono state presentate poi alla Design Week di Dubai nel novembre 2021 e sono state esposte in Spagna nella mostra Diseño+Salud, organizzata da World Design Capital Valencia 2022, e al Madrid Design Festival 23, dove sono state scelte come simbolo del loro motto “Redesign the World”.
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