Il governo francese ha annunciato questa settimana che gli imballaggi in plastica per la maggior parte della frutta e della verdura saranno vietati dall’inizio del 2022. Secondo il Ministero dell’Agricoltura questo provvedimento eliminerà un miliardo di imballaggi in plastica all’anno. Si stima che il 37% dei prodotti ortofrutticoli in Francia siano venduti confezionati.
Virginia Janssens, amministratore delegato di PlasticsEurope, in una dichiarazione rilasciata a Icis, ha così commentato: “PlasticsEurope si oppone fermamente a tali misure che rischiano la sostituzione delle plastiche con materiali con una maggiore impronta ambientale, non si basano su alcuna analisi del ciclo di vita e non considerano il rischio di aumentare lo spreco alimentare e il relativo impatto ambientale”.
Janssens ha poi aggiunto: “Sosteniamo la transizione verso un’economia circolare per la plastica, comprese misure attentamente pianificate per ridurre qualsiasi imballaggio eccessivo. I divieti ingiustificati minacciano quella transizione e creeranno impatti ambientali e socioeconomici negativi”.
Introduzione graduale
Il governo francese lancerà la nuova legislazione in modo graduale, con una finestra di sei mesi che consentirà ai rivenditori di utilizzare le scorte di imballaggi in plastica esistenti e un calendario esteso fino al 2026 per quella frutta e verdura con un rischio significativo di deterioramento se venduta sfusa.
Secondo Christian Thery, presidente dell’associazione francese per le materie plastiche Elipso, non sono stati commissionati studi di impatto ambientale prima dell’istituzione delle nuove leggi e il provvedimento porta i cambiamenti prima che le fonti alternative siano state completamente sviluppate.
“Considerando le soluzioni attualmente disponibili e le funzionalità degli imballaggi in plastica, il calendario annunciato equivale a scommettere su ipotetiche soluzioni di imballaggio alternative in quantità sufficienti che devono ancora essere identificate, sviluppate e implementate”, ha affermato Thery.
L’impatto potrebbe essere negativo anche sul passaggio a un’economia circolare, andando a vietare la plastica riciclabile.
“I produttori stanno facendo investimenti per sviluppare il riciclo degli imballaggi in plastica, nell’ambito di una virtuosa economia circolare. Non riduciamo a nulla questi sforzi con gli annunci”, ha concluso Thery.
Divieti e tasse sulla plastica e sugli imballaggi di plastica usa e getta stanno diventando sempre più comuni in Europa e nel mondo, con la Spagna che si sta muovendo verso un divieto simile a quello francese a partire dal 2023.
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