Giflex, l’associazione dei produttori di imballaggi flessibili, ha tenuto il suo congresso annuale nei giorni 17 e 18 aprile 2024 a Roma, riunendo circa 300 partecipanti per esplorare le prospettive e gli sviluppi del settore chiave del Made in Italy.
L’evento, intitolato “Flessibile, un packaging da raccontare”, ha offerto un’opportunità per aggiornare i protagonisti del settore sulle ultime novità e per promuovere una cultura aziendale di settore che favorisca lo sviluppo sostenibile e rafforzi la comunità imprenditoriale della filiera.
Il congresso ha affrontato una vasta gamma di temi, tra cui la complessa situazione geopolitica globale, i modelli aziendali per lo sviluppo sostenibile e l’impatto del nuovo Regolamento UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR).
Alberto Palaveri, presidente di Giflex, ha sottolineato l’urgenza della lotta al cambiamento climatico e l’importanza dell’adeguamento alle disposizioni del Regolamento UE PPWR. Ha evidenziato l’impegno dell’industria dell’imballaggio flessibile nel tracciare una Roadmap per la Sostenibilità 2030, che richiede un approccio innovativo alla progettazione del packaging, ponendo particolare attenzione al suo fine vita.
Palaveri ha annunciato le prime linee guida di Life Cycle Assessment (LCA) specificamente sviluppate per l’imballaggio flessibile, sottolineando l’importanza di questi strumenti per promuovere la sostenibilità e favorire lo sviluppo di competenze interne all’industria.
Parallelamente, si è osservata un’interessante tendenza di mercato verso il passaggio dal packaging rigido a quello flessibile, con vantaggi significativi in termini di riduzione degli imballaggi e dei materiali nell’ambiente.
L’industria del packaging flessibile, che conta circa 10.000 addetti in Italia e genera un fatturato di oltre 3 miliardi di euro, è stata riconosciuta come una delle eccellenze del Made in Italy. L’evento di Giflex è stato incluso nel calendario delle iniziative per celebrare la Giornata Nazionale del Made in Italy, con l’obiettivo di promuovere i valori e le capacità dell’industria italiana sia a livello nazionale che internazionale.
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