Le imprese del riciclo meccanico delle materie plastiche, riunite in Assorimap e parte integrante delle 3.800 aziende nazionali ad alto consumo di energia elettrica elencate presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali, lamentano la scarsa attenzione a cui sono state sottoposte nel Decreto Energia del Governo, nonostante abbiano già subito gli impatti del caro energia degli ultimi due anni.
Il credito d’imposta sulla componente energetica, scaduto a giugno 2023, aveva offerto un sostegno parziale alle imprese del riciclo, le quali avevano affrontato un aumento del 150% sulle bollette rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Nel contesto del Decreto Energia-bis, tuttavia, il settore – sottolinea la nota di Assorimap – non trova un adeguato supporto nell’unica misura a favore delle aziende ad alto consumo energetico. Questa misura, incentrata sulla promozione dell’autoproduzione di energia rinnovabile, non fornisce un sostegno concreto, in quanto l’anticipo del GSE per i primi tre anni degli effetti degli impianti rinnovabili non copre l’intero investimento, lasciandolo comunque a carico del privato.
Va sottolineato che la recente definizione di imprese “energivore” nel Decreto-Legge 29 settembre 2023 n. 131 (DL Energia), conformemente alla normativa europea sulla Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia, ha ridefinito i criteri e le entità delle agevolazioni per queste imprese. Tuttavia, il beneficio atteso si limita a un parziale risparmio sugli oneri di sistema, una componente minima delle bollette elettriche, fortemente influenzate dagli elevati valori del PUN.
In un contesto in cui il settore del riciclo plastico richiede un sostegno più mirato – conclude Assorimap – è cruciale che le politiche energetiche future considerino appieno le esigenze di queste imprese per garantire un ambiente sostenibile e competitivo.
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