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Industria della plastica europea: salvaguardare la competitività

L’industria europea delle materie plastiche ha lanciato un appello affinché l’Unione Europea salvaguardi la competitività della sua catena di valore della plastica. Il settore impiega 1,5 milioni di persone e genera un fatturato di 400 miliardi di euro.

L’appello, firmato da 18 organizzazioni industriali tra cui le italiane Amaplast e Assorimap, è indirizzato alla presidente Ursula von der Leyen. Il documento evidenzia il ruolo centrale che il settore svolge nel raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica dell’UE entro il 2050. Sottolinea al contempo le sfide che minacciano la resilienza del settore.

Nonostante i progressi in materia di riciclabilità, efficienza delle risorse e riduzione dell’impatto ambientale, l’industria della plastica si trova ad affrontare una crescente instabilità del mercato, incertezze legali e incoerenze normative che ne minacciano il futuro. La quota dell’Europa nella produzione globale di plastica è diminuita significativamente, passando dal 28% del 2002 ad appena il 14% nel 2022. La crescita delle capacità di riciclo è rimasta stagnante.

Industria plastica europea: 4 azioni chiave

La lettera chiede un’azione decisiva in quattro aree chiave per rafforzare l’industria e garantire la sua continua leadership nell’innovazione e nella circolarità:

  • Condizioni di parità: garantire che tutti i prodotti, comprese le importazioni, siano conformi agli standard ambientali e normativi dell’UE. Affrontare gli elevati costi energetici che minano la competitività del settore.
  • Attuazione efficace della legislazione ambientale: incoraggiare l’attuazione tempestiva del quadro ambientale dell’UE in tutti gli Stati membri e promuovere la cooperazione tra i responsabili politici e l’industria per superare le incertezze giuridiche.
  • Promozione delle migliori pratiche: superare le disparità nella gestione della plastica in Europa attuando le migliori pratiche in materia di produzione, riciclo ed efficienza delle risorse, come raccomandato nel rapporto Draghi.
  • Maggiore sostegno finanziario: investire nell’infrastruttura plastica dell’UE e incentivare l’innovazione per sostenere le soluzioni circolari, la mitigazione dei cambiamenti climatici e la crescita sostenibile dell’industria.

La lettera si conclude sottolineando l’urgenza dell’imminente Legge sull’economia circolare e del Clean Industrial Deal dell’UE come strumenti fondamentali per incrementare la produttività, creare posti di lavoro verdi e rafforzare la competitività globale dell’UE. L’industria della plastica europea rimane impegnata a collaborare con i responsabili politici per realizzare un’economia realmente circolare, garantendo un futuro più sostenibile e resiliente.