Pannelli sandwich di polipropilene con l’anima a nido d’ape aprono nuovi campi di applicazione nel campo dell’imballaggio e non solo. Il materiale è caratterizzato da elevato carico di rottura, bassa densità, buona resistenza termica e all’abrasione, è facilmente lavorabile per piegatura e fustellatura.
L’idea di un pannello strutturale sandwich costituito da due facce o “pelli” con una parte alveolare interna come “core”, non è affatto nuova, poiché già nel corso della seconda guerra mondiale era stata adottata dall’industria bellica inglese per rendere più leggeri e resistenti gli aerei da combattimento.
La funzione delle pelli è essenzialmente quella di realizzare una distribuzione omogenea dei carichi, mentre quella alveolare del core, concamerazione continua di piccole celle – completamente chiuse o aperte da un lato – crea una struttura molto efficiente, sia in termini di alleggerimento che di resistenza alle sollecitazioni meccaniche.
Esistono già in commercio pannelli sandwich realizzati con diversi materiali, quali: cartone (usati come pallet o scatole), fibra di vetro o di carbonio (usati per veicoli industriali, e nella nautica da diporto), alluminio (usati in campo aerospaziale). L’innovazione di cui al presente articolo tratta di pannelli sandwich alveolari realizzati totalmente in polipropilene, frutto di un lavoro si sviluppo congiunto tra le società Imballaggi Protettivi di Massalengo (Lodi) e Colines di Nibbia (Novara).
Tali società nel 1999 mettono a punto un procedimento di coestrusione in linea, brevettato; nasce così il Bubble Guard.
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