
Il 2024 si chiude con un quadro a tinte contrastanti per l’industria italiana dei macchinari per plastica e gomma, ma una cosa è certa: il settore dimostra una solidità strutturale invidiabile. Secondo il consuntivo annuale elaborato dal Centro Studi Mecs di Amaplast, il fatturato delle circa 160 aziende associate ha registrato un calo contenuto, inferiore ai due punti percentuali rispetto al 2023. Dopo il vigoroso rimbalzo post-pandemico, era fisiologico aspettarsi una leggera frenata, ma la crescita dell’occupazione (+1%) conferma la fiducia delle imprese nella propria capacità di innovare e affrontare le sfide.
L’export salva la performance del settore
Se il mercato interno appare in difficoltà, a far da contrappeso è la buona tenuta delle esportazioni, che per il quarto anno consecutivo segnano un incremento (+1,5%), portando il valore complessivo a 3,62 miliardi di euro. Dopo un andamento piatto per gran parte dell’anno, l’ultimo trimestre ha visto un’accelerazione sorprendente, con un dicembre da record che ha costretto gli analisti a rivedere al rialzo le stime.
Dando uno sguardo alla mappa delle esportazioni, l’Europa perde qualche punto (dal 54,8% al 52,2%), mentre l’Asia rafforza il proprio ruolo (+17,2%). Gli Stati Uniti, secondo mercato per importanza, hanno visto una lieve contrazione (-4%), probabilmente influenzata dalle incertezze legate alle politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump. Discorso diverso per il Brasile, che segna una crescita strabiliante dell’86%, raggiungendo i 120 milioni di euro, un record assoluto. Bene anche Cina e India, entrambe a +15%.
Macchinari per plastica chi sale e chi scende
Non tutte le tipologie di macchine hanno seguito la stessa traiettoria. A soffrire sono soprattutto quelle a iniezione e gli estrusori (-7%), mentre brillano le macchine per soffiaggio (+34%), spinte da ordini consistenti in USA, Brasile, Regno Unito, Francia, Turchia e Polonia. Ottime performance anche per le presse (+59%) e le stampatrici flessografiche (+5%), mentre gli stampi, che rappresentano il 20% dell’export, chiudono con un -5%.
Cosa aspettarsi dal 2025?
Nonostante le incertezze geopolitiche e le difficoltà interne, le prime settimane dell’anno lasciano intravedere qualche segnale positivo, persino dal mercato domestico. Tuttavia, per una vera e propria ripresa servirà pazienza: le previsioni indicano che una stabilizzazione più netta potrebbe avvenire nella seconda metà del 2025.
Una cosa è certa: il settore delle macchine per plastica e gomma continua a dimostrarsi un pilastro della meccanica strumentale italiana, capace di innovare e adattarsi ai cambiamenti del mercato globale.
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