Le statistiche Istat sul commercio estero italiano di macchine per materie plastiche e gomma nel primo semestre del 2024 evidenziano un deterioramento rispetto allo stesso periodo del 2023. Secondo il Centro Studi Mecs di Amaplast, questo declino è dovuto principalmente alla diminuzione sia delle importazioni che delle esportazioni.
Germania in sofferenza
A pesare è soprattutto il deterioramento dell’interscambio italiano con la Germania, ulteriormente confermato dai dati forniti dalla VDMA (associazione dei costruttori di macchine per plastica e gomma in Germania) riferiti al periodo gennaio-luglio 2024. Questi dati mostrano un calo di venti punti nella raccolta ordini e di nove punti nel fatturato, con il mercato domestico tedesco in maggiore sofferenza rispetto all’export.
Calo delle importazioni di macchine per materie plastiche
Dopo un 2023 chiuso con risultati positivi per entrambe le correnti di scambio, il primo semestre del 2024 ha visto un calo significativo degli acquisti dall’estero. In particolare, nel secondo trimestre dell’anno, il calo delle importazioni ha raggiunto la doppia cifra, sintomo di una minore propensione agli investimenti e di un contesto economico e industriale in contrazione. Questo periodo si è concluso con un calo del 12%, per un valore totale di 483 milioni di euro. La diminuzione delle importazioni ha interessato tutti e tre i principali Paesi di provenienza: Germania, Cina e Austria.
Esportazioni macchine per materie plastiche in crescita moderata
Nonostante il trend negativo, le esportazioni italiane di macchine per materie plastiche e gomma hanno chiuso il semestre con un segno positivo, registrando un aumento del 2,5% per un valore di 1,73 miliardi di euro. Tuttavia, l’intensità di questa crescita è in attenuazione. La domanda per numerose tipologie di macchinari, comprese quelle di maggior peso sul totale, è diminuita. In particolare, le esportazioni verso la Germania, storico primo partner dei costruttori italiani, risultano poco vivaci a causa della congiuntura economica sfavorevole e del quadro politico interno complesso. Le esportazioni verso gli Stati Uniti, tradizionalmente sostenute, hanno subito una leggera flessione.
Mercati UE ed extra-UE: tendenze contrastanti
Nel quadro delle prime dieci destinazioni, i mercati UE e extra-UE mostrano tendenze contrastanti. Le esportazioni verso alcuni mercati UE come Spagna e Polonia hanno subito rispettivamente cali del 13% e del 32%, mentre le forniture alla Francia sono rimaste sostanzialmente stabili.
Al contrario, i mercati extra-UE hanno registrato incrementi a doppia cifra: Messico (+26%), Cina (+36%), Turchia (+50%), India (+22%) e Regno Unito (+24%). In media, le esportazioni italiane sono aumentate verso il Far East, il Nord America (esclusi gli Stati Uniti), l’Europa extra-UE e l’Africa sub-sahariana.
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