News

Manucor, i russi di Sibur escono dalla società

Biaxplen, società del gruppo russo Sibur, è uscita dal capitale di Manucor. L’operazione si è resa necessaria a seguito delle tensioni geopolitiche collegate alla guerra in Ucraina. Biaxplen ha ridotto la sua partecipazione al di sotto del 50% del capitale sociale fino al completo disinvestimento appena concluso.

L&M, società appositamente costituita da Luigi Scagliotti (nella foto) e Matteo Rossini, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Manucor, è diventata titolare di una partecipazione pari al 5% del capitale. Loren SPV ha accresciuto la propria partecipazione al 95% del capitale sociale. L’operazione è stata finanziata da Cherry Bank S.p.A.

Manucor è uno dei principali produttori europei di film in polipropilene biorientato (BOPP) per il packaging flessibile per alimenti, nastri ed etichette autoadesive e wrap-around. Ha sede a Milano e stabilimento di produzione a Sessa Aurunca (CE).

Fondata nel 1987 dalla famiglia Manuli come Manuli Film, Manucor ha avuto diversi passaggi di proprietà, fino all’acquisto da parte di Pillarstone nel 2018, nell’ambito di un’operazione di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario e di ricapitalizzazione. Nel 2019, dopo aver realizzato una prima parte del rilancio operativo, Pillarstone ha ceduto il 50% del capitale sociale a Biaxplen e il restante 50% è stato sottoscritto da Loren SPV, una società di cartolarizzazione i cui noteholders – beneficiari economici del portafoglio di crediti e di equity di Loren – sono istituzioni bancarie e finanziarie italiane.

Manucor si appresta a chiudere il 2022 con fatturato di 225,7 milioni di euro, un Ebitda di 13 milioni e un utile di 5,7 milioni, nonostante l’andamento dei costi energetici che sono cresciuti del 157% rispetto all’anno precedente. Il piano triennale prevede risultati in linea con il biennio concluso e l’azzeramento dell’indebitamento finanziario.

Lo stabilimento Manucor di Sessa Aurunca (CE)