Le medie imprese italiane continuano a dimostrare una notevole capacità di adattamento e crescita. Tra il 2019 e il 2021, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 5,6%, superando il +4% del resto delle manifatturiere. Le esportazioni sono cresciute del 4,6% rispetto al +4,2% delle altre aziende manifatturiere, e l’occupazione è aumentata dell’1,1%, contro un modesto +0,01% registrato dalle altre.
Questi dati sono emersi dal XXIII Rapporto sulle Medie Imprese Industriali Italiane e dal report “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione”, realizzati dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere.
Transizione digitale e green: le medie imprese in prima linea
Le medie imprese italiane sono all’avanguardia nella transizione digitale e verde. Entro il 2026, l’82,6% delle medie imprese avrà investito in tecnologie 4.0, mentre il 37,9% adotterà l’Intelligenza Artificiale, soprattutto per migliorare l’efficienza interna. Inoltre, il 69,6% delle imprese ha già investito o investirà in soluzioni green, confermando un impegno significativo verso la sostenibilità ambientale.
Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha dichiarato: “Le medie imprese spingono la transizione digitale e green del Paese: al 2026 quasi la totalità avrà investito nella digitalizzazione, rispetto alla quale crescerà molto nei prossimi anni l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, e nella sostenibilità ambientale, puntando in larga parte sulle tecnologie finalizzate al raggiungimento di una neutralità delle emissioni.”
Sfide e opportunità
Nonostante le performance positive, le medie imprese italiane affrontano diverse sfide. La difficoltà di reperire e trattenere talenti, la complessità del quadro normativo e la mancanza di sicurezza informatica sono tra i principali ostacoli. Inoltre, nel 2023, il 51,6% delle imprese ha indicato la difficoltà di reperire profili professionali adeguati come la principale criticità.
Per superare queste sfide, molte imprese stanno diversificando i fornitori e rafforzando le collaborazioni esistenti. Gabriele Barbaresco, direttore dell’Area Studi Mediobanca, ha sottolineato l’importanza del capitale umano e dell’Intelligenza Artificiale come fattori mitiganti, evidenziando come le medie imprese possano svolgere un prezioso ruolo di integratori culturali.
Richieste all’Unione Europea
Le medie imprese vedono nell’Unione Europea un alleato fondamentale per affrontare le criticità. In particolare, il 51,2% delle aziende ritiene che l’UE debba garantire la sicurezza energetica, mentre il 45,5% chiede una maggiore tutela dalla concorrenza sleale dei Paesi extra-UE. Inoltre, il 32,2% auspica accordi internazionali per la sicurezza dell’approvvigionamento delle materie prime.
Futuro delle medie imprese: tra cautela e ottimismo
Dal 1996, le vendite delle medie imprese sono cresciute del 187,7%, superando le grandi imprese (+130,8%). Tuttavia, il futuro presenta incertezze. Dopo un 2023 stabile (+0,1% nelle vendite), le previsioni per il 2024 indicano un calo dell’1,2%. Nonostante ciò, le aziende che operano nell’alta gamma – il 37,1% del totale – stimano una crescita delle vendite dell’1,8% per il 2024, in linea con il 2023.
La recessione in Germania rappresenta una minaccia maggiore rispetto alla Brexit per le esportazioni delle medie imprese italiane. L’83,4% delle imprese prevede una riduzione dell’export a causa della crisi economica tedesca.
Investimenti e innovazione
Le medie imprese continuano a investire in innovazione e sostenibilità. Entro il 2026, l’80% delle Mid-Cap prevede di investire in attività innovative per l’efficienza e il risparmio energetico. Tuttavia, la mancanza di personale competente rimane un ostacolo significativo per il 42,7% delle aziende.
Le medie imprese italiane rappresentano una componente vitale della manifattura nazionale, caratterizzate da una forte capacità di adattamento e innovazione. Nonostante le sfide, queste aziende continuano a guidare la transizione digitale e verde del Paese, confermando il loro ruolo di punta di diamante della manifattura italiana.
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