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Orsini (Confindustria): Green Deal europeo da rivedere

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, durante l’Assemblea dell’associazione industriale che si svolta ieri a Roma, ha criticato il Green Deal europeo, sostenendo che gli errori presenti in esso mettono a rischio l’industria senza portare ai risultati desiderati.

Secondo Orsini, la spinta verso la decarbonizzazione sta avendo effetti negativi, portando persino alla deindustrializzazione. L’esempio più eclatante è quello dell’industria automobilistica europea, la cui produzione sta migrando verso la Cina, con gravi ripercussioni sulla filiera italiana dell’automotive.

Orsini: “La plastica è sostenibile, se viene riciclata!”

Altri settori come il packaging, le materie plastiche e la ceramica, che hanno investito massicciamente per migliorare le proprie prestazioni ambientali, si trovano ora ad affrontare nuove regole che mettono in discussione tali investimenti.

Orsini ha anche sottolineato come il sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) stia contribuendo alla speculazione finanziaria, facendo schizzare il prezzo della CO2 fuori mercato. Questa situazione, se non affrontata, rischia di far perdere all’Europa ulteriori settori industriali chiave come l’acciaio, il cemento e la carta, con pesanti ricadute su investimenti, crescita e occupazione.

L’appello del presidente di Confindustria è chiaro: l’Europa ha bisogno di una solida politica industriale che punti alla reindustrializzazione attraverso tecnologie avanzate, materie prime, intelligenza artificiale e una revisione delle politiche commerciali e della concorrenza. “Ora basta, dobbiamo cambiare passo,” ha concluso Orsini.