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Packaging in bioplastica e rPET per cosmetici e detergenti

L’azienda bellunese Unifarco – fondata e formata da farmacisti che propone prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up efficaci e sicuri – ha depositato il brevetto per un nuovo tipo di packaging per prodotti skincare, innovativo e sostenibile, che cambia l’idea del cosmetico e del suo relativo impiego: un richiamo alla ‘sac à poche’, strumento notoriamente utilizzato in pasticceria.

Finalista all’Oscar dell’Imballaggio 2020 e sviluppato in collaborazione con Unired – Spin Off nato dalla collaborazione tra Unifarco e l’Università di Padova – l’“Eco Piping Bags” è costituita da un’anima in biopolimero compostabile avvolta da una speciale carta Paptic® Tringa  molto gradevole al tatto e naturalmente ergonomica; l’erogazione del prodotto avviene grazie ad un tappo biodegradabile compostabile realizzato con stampante 3D. L’imballo secondario è costituito da un cartoncino certificato FSC che fornisce stabilità strutturale al packaging primario e ne agevola l’esposizione a scaffale.

Questo nuovo modello di contenitore ‘green’ possiede altre due caratteristiche molto rilevanti. Riduce drasticamente la possibile contaminazione – evitando il contatto diretto del dito con il prodotto nel contenitore (ad esempio un vasetto) e agisce contro lo spreco di prodotto: il suo design, infatti, facilita il totale svuotamento.

Packaging in PET riciclato

Se il packaging bio-based è ancora in fase sperimentale, il nuovo packaging per la linea detergenza e haircare con plastica 100% riciclata è realtà: il flacone da 400 ml in polietilene è stato sostituito con PET riciclato. Un progetto concreto di studio in ecodesgin che ha permesso di risparmiare un’emissione annua sul mercato italiano di 11.000 kg di plastica vergine, contribuendo quindi alla tutela dell’ambiente. Non solo: uno studio specifico sul prodotto realizzato attraverso il modello della PEF (Product Environment Footprint), standard creato dell’Unione Europea, ha messo a confronto il packaging originario, realizzato in plastica vergine, e il nuovo flacone in RPET (35gr) con tappo PP vergine (3,9gr vs i 14,3gr precedenti), rilevando una riduzione dell’impatto ambientale del 44%.

“Questi progetti testimoniano il nostro impegno in un modello virtuoso e sostenibile, grazie ad un approccio pragmatico a un problema complesso come il riciclo del packaging: non esistono soluzioni univoche, ma è bene affidarsi caso per caso a risposte calibrate. In questi due progetti, per esempio, sono stati adottati due prodotti differenti, l’rPET e le plastiche bio-based, combinate ad uno studio di ecodesign che ha permesso di ridurre gli impatti ambientali di questi particolari contenitori plastici” commenta Stefano Francescato Research & Development Manager di Unifarco.