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Packaging in Italia: 2023 anno nero

Il settore del packaging in Italia ha affrontato un anno difficile nel 2023, con un calo generale in tutti i parametri chiave, secondo il report annuale “Imballaggio in Cifre” dell’Istituto Italiano Imballaggio. La produzione e il fatturato hanno mostrato una tendenza al ribasso, con un decremento rispettivamente del -4,6% e del -6,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi a poco più di 17 milioni di tonnellate e 38,1 miliardi di euro.

Il settore alimentare, che rappresenta oltre il 70% del consumo di packaging, ha registrato un calo del -1,1%, influenzando notevolmente l’intero settore del packaging. Tra i materiali utilizzati per gli imballaggi, quelli in plastica hanno subito un calo significativo del -4,5%, segnalando una preoccupazione crescente per l’ambiente e la sostenibilità.

Nonostante la crescita isolata degli imballaggi in alluminio del +1,2% e la stabilità degli accoppiati rigidi a prevalenza carta, altri materiali come l’acciaio e il vetro hanno visto cali ancora più marcati, con l’acciaio in testa con un -8,8%.

Per la prima volta, il commercio estero ha registrato un saldo commerciale negativo, con le importazioni che hanno superato le esportazioni, portando il saldo da 68.920 tonnellate a -124.180 tonnellate. L’Unione Europea rimane l’area geografica principale per gli scambi commerciali.

Nonostante il panorama attuale, le prospettive per il 2024 sono incoraggianti, con una previsione di crescita del +1%, in linea con il settore manifatturiero. Nei prossimi anni, si prevede una ripresa graduale, con un tasso di crescita medio annuo stimato del +0,8%, e nel 2028 si ipotizza che la produzione di packaging in Italia supererà le 17.700 tonnellate.