Petronas costruirà il più grande impianto di riciclo chimico dell’Asia

Petronas Chemicals Group costruirà il più grande impianto di riciclo chimico delle materie plastiche dell’Asia. L’impianto avrà una capacità annua di 33 mila tonnellate, sarà situato a Pengerang (Malesia), e dovrebbe essere operativo entro la prima metà del 2026.

Nell’ambito del programma New Plastics Economy di Petronas, l’impianto darà una svolta alla capacità di riciclo chimico dei rifiuti plastici in Malesia attraverso la conversione della plastica a fine vita in olio di pirolisi o Tacoil, che può essere utilizzato al posto degli idrocarburi come materia prima chimica per la produzione di plastica sostenibile.

Plastic Energy fornirà la tecnologia di riciclo chimico per l’impianto attraverso il suo processo brevettato TAC, che riscalda i rifiuti plastici misti post-consumo in assenza di ossigeno.

Mohd Yusri Mohamed Yusof, amministratore delegato e direttore generale di Petronas Chemical Group, ha dichiarato: “Attraverso l’impianto di riciclo chimico, prevediamo di promuovere l’innovazione lungo tutta la catena del valore della plastica e di creare opportunità per tutte le parti, dai raccoglitori di rifiuti ai produttori, di contribuire congiuntamente all’economia circolare della plastica. Questo ci permette di promuovere l’aspirazione del Paese a eliminare gradualmente la plastica monouso, in linea con la Roadmap per la sostenibilità della plastica della Malesia 2021-2030, soddisfacendo al contempo la crescente domanda di imballaggi sostenibili da parte dei principali marchi”.

Carlos Monreal, Chief Executive Officer di Plastic Energy, ha aggiunto: “Dopo aver iniziato la nostra collaborazione con PCG nel 2019, siamo lieti di essere stati scelti come fornitore di tecnologia per il loro nuovo impianto di riciclo chimico in Malesia. Insieme condividiamo l’obiettivo comune di ridurre l’inquinamento da plastica in Asia aumentando la quantità di rifiuti plastici che possono essere riciclati e ampliando le infrastrutture di riciclo nella regione”.