![Pirolisi: incertezze normative negli USA e impatto sul riciclo chimico](https://s3.eu-south-1.amazonaws.com/wp.cluster04.plastmagazine.it/media/pirolisi-png-AdobeStock_524707547-800x533.png)
La pirolisi è una tecnologia chiave per il riciclo chimico delle plastiche, ma il suo futuro negli Stati Uniti è incerto. Mentre alcuni stati promuovono questa soluzione innovativa, altri impongono restrizioni, mettendo in discussione la sua classificazione come metodo di riciclo sostenibile.
Secondo IDTechEx, dal 2021 la capacità globale degli impianti di pirolisi è cresciuta di oltre il 60%, rendendola la tecnologia più rilevante nel settore del riciclo chimico. Tuttavia, il dibattito sulle sue implicazioni ambientali e normative potrebbe influenzarne lo sviluppo.
Innovazioni nella pirolisi: maggiore efficienza e nuovi materiali trattabili
I recenti progressi tecnologici hanno migliorato l’efficienza degli impianti di pirolisi delle plastiche, permettendo di trattare una gamma più ampia di rifiuti, inclusi materiali precedentemente non riciclabili come i film multistrato. Tra le innovazioni più importanti:
- catalizzatori avanzati per una maggiore resa,
- reattori più sofisticati per una migliore qualità del prodotto finale,
- sistemi di alimentazione in continuo, che sostituiscono i processi batch, riducendo i tempi morti e migliorando la scalabilità.
Questi miglioramenti rendono la pirolisi una tecnologia sempre più competitiva nel panorama del riciclo avanzato delle plastiche.
Impatto ambientale: la sfida della sostenibilità
Nonostante i progressi, la pirolisi resta un processo ad alta intensità energetica, spesso alimentato da combustibili fossili, sollevando dubbi sulla sua impronta di carbonio. Inoltre, tra i sottoprodotti si trovano gas e residui potenzialmente pericolosi, che richiedono sistemi di gestione avanzati per evitare emissioni nocive.
Un’altra sfida riguarda la contaminazione dei materiali: gli additivi presenti nei rifiuti plastici possono compromettere la qualità del prodotto finale, rendendo necessarie tecnologie avanzate di selezione e pulizia.
Regolamentazione USA: un quadro legislativo incerto
Le normative ambientali rappresentano un ostacolo per lo sviluppo della pirolisi negli USA. A partire da maggio 2024, diversi stati hanno introdotto restrizioni sul riciclo chimico, con particolare attenzione alla pirolisi e alla gassificazione. Attualmente:
- 9 stati stanno discutendo leggi per limitarne l’uso,
- 24 stati hanno invece approvato norme a favore del riciclo chimico.
Uno dei principali punti critici riguarda la resa del processo: mentre l’olio di pirolisi ha un’efficienza del 70-80%, la quantità di plastiche effettivamente rigenerata è inferiore, sollevando dubbi sulla sua classificazione come riciclo vero e proprio.
Se in futuro dovessero prevalere regolamenti più severi, gli investimenti in impianti di pirolisi potrebbero subire un rallentamento, con impatti significativi sull’intero settore del riciclo delle plastiche.
La pirolisi rappresenta una soluzione promettente per il riciclo avanzato delle plastiche, ma le incertezze normative e ambientali ne mettono a rischio la crescita. Il futuro di questa tecnologia dipenderà dall’evoluzione del quadro legislativo e dalla capacità di migliorare la sostenibilità del processo.
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