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Plastic Tax rinviata al 2023, ma non cantiamo vittoria

La Plastic Tax è stata rinviata al 2023. L’imposta sui prodotti in plastica monouso (Macsi) è stata stralciata dal Documento programmatico di bilancio per il 2022, approvato pochi giorni fa dal governo Draghi. L’ennesimo rinvio è stato accolto con favore dalle organizzazioni industriali e da quelle della grande distribuzione. Meno positivi, e c’era da aspettarselo, i commenti del mondo ambientalista, secondo cui la Plastic Tax è un elemento indispensabile nella lotta all’inquinamento.

Una notizia positiva, dunque, ma solo in parte. L’industria delle materie plastiche ne chiede da tempo la cancellazione, non il semplice rinvio.

E qui sta il punto. La Plastic Tax sugli imballaggi in plastica è uno degli strumenti previsti dalla Direttiva europea sui rifiuti di imballaggio (94/62/CE). Si tratta, in particolare, di una interpretazione allargata dell’EPR (Extended Producer Responsibility). “Il Consiglio – così recita l’articolo 15 della Direttiva – adotta strumenti economici per promuovere gli obiettivi della presente direttiva. In assenza di misure a livello comunitario, gli Stati membri possono adottare, conformemente ai principi che informano la politica delle Comunità in materia di ambiente, tra cui il principio «chi inquina paga», e nell’osservanza degli obblighi derivanti dal trattato, misure per promuovere gli stessi obiettivi”.

Non dimentichiamo inoltre che la legislazione UE ha già istituito una Plastic Tax europea. L’imposta è contenuta nel pacchetto di misure di recupero dalla pandemia da coronavirus da 750 miliardi di euro. La tassa, versata dagli stati membri e i cui proventi andranno all’UE, è calcolata sul peso dei rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati e avrà un importo di 0,80 euro per chilogrammo.

La Plastic Tax potrà quindi essere rinviata, ma non per sempre, date anche le forti pressioni a livello politico per la sua adozione. Pressioni che potrebbero anche aumentare se, come sembra, il partito dei Verdi avrà un ruolo importante nel prossimo governo della Germania.

a cura di Paolo Spinelli