Il progetto Ulisse di RadiciGroup dimostra che è possibile la produzione di poliammidi a partire da acido adipico bio ottenuto da materie prime rinnovabili, tra cui oli di scarto e sottoprodotti dell’industria olearia.
La sperimentazione è stata realizzata in collaborazione con aziende, centri di ricerca e Università ed è stata sostenuta dal finanziamento erogato dalla Regione Piemonte nell’ambito del “Bando IR2 Industrializzazione dei risultati della Ricerca”. L’importo ammesso al finanziamento è di circa 6,2 milioni di euro, di cui circa 1,7 milioni come contributo erogato dalla Regione Piemonte.
Tre i filoni di ricerca principale:
- la progettazione e la costruzione di una linea di polimerizzazione per avviare l’industrializzazione di una gamma innovativa di poliammidi biobased e ad elevate prestazioni;
- produzione di poliammidi parzialmente o totalmente biobased, cioè ottenute in modo parziale o totale da materie prime rinnovabili, e poliammidi speciali (ad elevate prestazioni);
- studio della possibilità di utilizzare biotecnologie per la produzione di acido adipico da fonti rinnovabili (oli di scarto e sottoprodotti dell’industria olearia), un intermedio chimico utilizzato nella produzione di poliammidi oltre che di poliesteri e poliuretani.
La stima della capacità produttiva della linea di polimerizzazione è di circa 4 mila tonnellate all’anno.
«L’impegno di RadiciGroup nel progetto Ulisse, attraverso l’operatività di Radici Chimica e con le competenze in ricerca e innovazione di Radici InNova – commenta Stefano Alini, CEO di Radici InNova – conferma l’importanza strategica che la sostenibilità riveste per l’azienda, parte da sempre del DNA del Gruppo. Questo aspetto viene infatti declinato lungo tutte le fasi di sviluppo del progetto: si parte dal recupero di oli di scarto che diventano materie prime per la produzione di acido adipico, che a sua volta costituisce la base per la realizzazione di polimeri di poliammide, ingredienti fondamentali per produrre manufatti che possono essere riciclati completamente o parzialmente a fine vita. In questo modo si realizza un percorso completo di economia circolare, venendo incontro alle richieste sempre più numerose da parte dei clienti, appartenenti soprattutto al mondo della moda e del tessile, molto sensibili all’impatto ambientale dei prodotti e che chiedono lo sviluppo di nuovi materiali, anche per rispondere agli obiettivi di sostenibilità stabiliti a livello governativo ed europeo come l’Agenda 2030 e il Green Deal. Il tema della bioeconomia si inquadra quindi perfettamente nel progetto di sostenibilità di RadiciGroup, all’interno del quale l’uso attento delle materie prime e delle risorse è di vitale importanza».
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