Poliimmidi (PI): cosa sono le poliimmidi, caratteristiche e utilizzi

Le poliimmidi (PI) sono tecnopolimeri (engineering plastics) ottenuti per reazione tra:

ammine aromatiche e anidridi aromatiche: in questo caso si chiamano effettivamente poliimmidi;
ammine aromatiche ed eteri: in questo caso vengono chiamate polieterimmidi.

Con il termine più generale di “poliimmidi” si intendono entrambe le categorie di polimeri.

Le caratteristiche delle poliimmidi

Si tratta di polimeri caratterizzati da:

eccellente stabilità termica per periodi di tempo prolungati da temperature molto basse (- 200°C) fino a oltre 260°C (tipiche applicazioni dei laminati poliimmidici), e, per brevi escursioni temporali, fino a oltre 500°C;
bassi coefficienti di dilatazione termica;
buona resistenza agli agenti chimici;
eccellenti proprietà meccaniche che ne consentono l’utilizzo in applicazioni industriali in sostituzione di materiali quali il vetro o addirittura i metalli (es. acciaio, ottone, bronzo, metalli sinterizzati). Se rinforzate con grafite o fibra di vetro hanno una resistenza alla flessione con carico di rottura fino a 350 N/mm2;
elevata flessibilità;
eccellenti proprietà di isolamento elettrico;
elevata resistenza al creep;
leggerezza;
sono di per sé generalmente resistenti alla fiamma, e, pertanto normalmente non necessitano dell’aggiunta di ritardanti alla fiamma, a meno di applicazioni particolari;
facilità ad essere lavorati: si prestano fra l’altro a tecnologie di trasformazione molto specifiche quali la colata e la sinterizzazione.

Numerose sono le possibili applicazioni delle poliimmidi anche in settori ad elevato contenuto tecnologico:

industria dell’automotive;
industria militare – aerospaziale;
industria elettronica;
impieghi medicali;
industria del packaging alimentare;
industria meccanica;
altre varie: industria del vetro, elementi filtranti in condizioni di elevata temperatura, fibre per indumenti di sicurezza, materiali compositi per impieghi svariati.