Il sistema a controllo numerico è il cuore delle presse per stampaggio a iniezione “full electric” Roboshot di Fanuc. Le funzionalità implementate su queste macchine permettono di ottenere i migliori risultati in termini qualitativi e di efficienza del processo. Forze di chiusura da 15 a 500 tonnellate.
Essere gli inventori delle presse per stampaggio a iniezione ad azionamento completamente elettrico significa poter contare su un’esperienza di oltre trent’anni in questo specifico segmento ad alto contenuto tecnologico. È questo il cuore del successo delle presse Roboshot di Fanuc che anche sul mercato italiano stanno avendo un grado di penetrazione crescente, grazie all’apprezzamento da parte della clientela per le elevate caratteristiche tecniche e prestazionali. La gamma comprende attualmente macchine con forze di chiusura da 15 a 500 tonnellate equipaggiate con azionamenti completamente elettrici.
“L’utilizzatore di presse Fanuc – spiega Ivan Saviola, sales manager presso la filiale italiana della casa giapponese – è alla ricerca di soluzioni flessibili, con tempi di avviamento ridotti e che garantiscano la massima ripetibilità. Ciò che differenzia le nostre macchine in modo sostanziale è la presenza del controllo numerico, derivato dalle macchine utensili, che fa della pressa elettrica Fanuc una macchina utensile per lo stampaggio dei materiali plastici, con tutti i vantaggi che ne conseguono”.
Il CNC è l’elemento chiave alla base dell’architettura delle macchine e ne determina lo sviluppo; quando il CNC viene rinnovato e giunge alla nuova generazione, vengono rinnovate anche le macchine. “Le nostre presse – prosegue Saviola – nascono da esigenze produttive interne, così come tutti gli altri prodotti Fanuc. C’era la necessità di migliorare la qualità dei componenti plastici utilizzati sui nostri sistemi, e per questo sono state progettate le presse Roboshot. La casa giapponese è la prima utilizzatrice dei suoi prodotti, mentre le applicazioni specifiche vengono sviluppate dai clienti”.
Generalmente tutti i prodotti nuovi di Fanuc riprendono e migliorano quelli precedenti, soprattutto negli aspetti ergonomici, facilitando il lavoro dell’operatore.
Ripetitività assoluta
Grazie a queste caratteristiche, i clienti Roboshot hanno a disposizione una tecnologia che, grazie a processi di lavorazione di elevata precisione, riduce i tempi di set-up e gli scarti: una volta impostato mediante il CNC, il processo di stampaggio viene eseguito in modo preciso e ripetitivo.
Un esempio di ciò può essere osservato durante i cambi di lavorazione. Continua infatti Saviola: “Dopo il cambio stampo la pressa riparte e sono sufficienti le prime 5 o 10 stampate per andare a regime. La produzione può quindi iniziare nel modo previsto. Lo stesso avviene nel caso di un ritorno alla lavorazione precedente. Il cliente Fanuc ha stringenti esigenze tecniche, poiché spesso utilizza materiali costosi che non ammettono scarti: sapere che dopo solo 5 stampate il pezzo è perfetto significa ottimizzare la propria produzione e di operare sempre nelle stesse condizioni. Un insieme di economia di tempo e di materiale che permettono di recuperare margini interessanti per lo stampatore”.
Un ulteriore vantaggio è il risparmio energetico: una 100 tonnellate con cicli di 15 secondi ha un consumo di circa 2,5 kW/h, anche lavorando con materiali tecnici che richiedono temperature di 300°C.
Funzioni specifiche
Le presse Roboshot implementano molte funzioni finalizzate all’ottimizzazione del processo. Un esempio è il sistema Precise Clamp Force Adjustment, che consente di adattare la forza di chiusura in base a quanta pressione viene iniettata nello stampo.
“Se la pressione è troppa – spiega Saviola – il degasaggio non esce, se è poca si formano le bave. Il sistema ottimizza la reazione del piano sulla pressione iniettata. La macchina è così in grado di autoadattarsi e dirci quanta forza serve per effettuare lo stampaggio. Questa funzione è disponibile da quest’anno e mette l’operatore in condizione di utilizzare la macchina al meglio”.
Un esempio interessante proviene da un test di stampaggio di connettori, con impostazione della macchina a 50 tonnellate di forza di chiusura. Con l’intervento del sistema di aggiustamento automatico, la macchina ha lavorato a 17 tonnellate, con un miglioramento evidente della qualità del pezzo stampato, eliminando problemi di bruciatura o di bave. Questa funzione si può sovrapporre al sistema di preiniezione, utilizzando una forza ottimale per mantenere lo stampo chiuso. Un altro dispositivo interessante è il Filling Mode, sistema di bilanciamento del flusso di iniezione.
“Il contenuto tecnologico della macchina – sottolinea Saviola – permette all’utilizzatore di lavorare in modo semplice. La sensazione che un cliente ha quando comincia a usare le nostre macchine è ‘questa macchina fa quello che voglio’. Una caratteristica che dà molta sicurezza a chi lavora e soprattutto a chi inizia a lavorare nello stampaggio a iniezione, nel caso di avvio di un’attività da zero, senza conoscenze pregresse. Questo è possibile perché la pressa permette di capire cosa sta avvenendo nel processo di stampaggio, senza l’influenza di fattori esterni come temperatura e pressione atmosferica. La pressa lavora al meglio e senza fermarsi anche nei cicli non presidiati, per la massima tranquillità dell’utilizzatore”.
La gamma
La gamma Roboshot è composta da macchine con forze di chiusura da 15, 30, 50, 100, 130, 150, 220, 250, 300, 450 tonnellate. Le taglie da 50, 100, 150, 250 e 300 possono essere incrementate nel tonnellaggio rispettivamente a 65, 125, 180, 300 e 350, mantenendo lo stesso ingombro.
“In tutti i progetti Fanuc – evidenzia Saviola – c’è il massimo valore nominale che il cliente può usare, a livello meccanico c’è un 20% in più e l’elettronica è tarata al 40% in meno della massima performance. Se il servo può andare a 100, esso viene tarato a 60. Anche i motori sono sovradimensionati al 60%: tutto ciò garantisce minore usura, minore manutenzione e maggiore affidabilità. Con l’introduzione della nuove funzioni, l’usura viene ulteriormente ridotta”.
Naturalmente sono possibili configurazioni bi-iniezione o tri-iniezione, con l’unità supplementare in posizione verticale o orizzontale, a partire da una macchina standard. L’iniettore supplementare può essere facilmente installato e rimosso.
“Sono possibili diverse customizzazioni – prosegue Saviola – e l’integrazione con l’automazione, realizzata tramite nostri partner che hanno la migliore competenza in questo campo, in base al tipo di lavoro: composizione pallet, posizionamento inserti, controllo qualità eccetera. A bordo pressa è già prevista un’interfaccia che facilita l’utilizzo del robot, collegati di solito attraverso i protocolli Euromap. Il protocollo IO Link di Fanuc consente la connessione mediante un cavo. Sul video della macchina è già possibile movimentare il robot, svincolarlo, effettuare il restart automatico del programma e l’azzeramento: in caso di cambio lavorazione il robot chiede quale processo deve realizzare. La programmazione avviene tramite il pendant del robot, più immediato rispetto a quello montato sulla macchina”.
Plast 2018
Concludiamo con la partecipazione di Fanuc alla fiera Plast 2018 di Milano. L’azienda giapponese sarà presente all’esposizione con tre isole di stampaggio in funzione. La prima sarà un’isola con robot per l’assemblaggio di un connettore, la seconda stamperà un gettone per la grande distribuzione, la terza avrà una novità legata a un robot cartesiano.
Nuova sede per Fanuc Italia
Da gennaio 2019, Fanuc Italia si sposterà nella nuova sede di Lainate (Milano). Nei 12 mila metri quadrati, troveranno posto il training center, l’area test per le macchine, i magazzini e gli uffici. In questo sito lavoreranno 70 delle 130 persone di Fanuc Italia. Intanto, continuano le assunzioni di nuovo personale tecnico e commerciale, segno dell’alto tasso di sviluppo della filiale italiana della società giapponese.
Nello showroom ci sono in esposizione tutti i tipi di presse, robot e macchine utensili.
Poiché dal Giappone le macchine arrivano in configurazione standard. Per le presse vengono anche effettuate operazioni di retrofit per la personalizzazione delle macchine in base alle scelte del cliente: per esempio, viene installato l’iniettore specificamente richiesto.
Presso il magazzino centralizzato di Contern, in Lussemburgo c’è il centro di customizzazione della robotica che serve tutta Europa. In futuro, tutte le operazioni di customizzazione verranno effettuate in questa sede, anche per le presse a iniezione.
In Giappone intanto…
Fanuc sta raddoppiando i suoi impianti produttivi in Giappone: due mesi fa sono iniziati gli scavi per la nuova struttura che porterà la produzione delle presse Roboshot ad un tasso di 900 presse al mese. Il quartier generale di Yamanashi dispone attualmente di un’area di 1 milione e 700 mila metri quadrati su cui si trovano 35 capannoni in cui vengono realizzati tutti i prodotti. La nuova struttura sorgerà a nord di Tokyo e porterà la produzione di robot da 3.500 a 7.000 al mese, mentre per le macchine Robodrill si arriverà a 5 mila unità al mese; per i controlli e gli azionamenti la produzione è già a regime per arrivare a 30 mila unità.
L’Industry 4.0 di Fanuc
Il tema di Industry 4.0 è di grande attualità, ma non coglie certo Fanuc impreparata.
“Al quartier generale in Giappone – racconta Ivan Saviola, sales manager di Fanuc Italia – quando si è parlato di Industry 4.0, hanno detto: ‘è già così’. Le presse Roboshot già vent’anni fa potevano essere collegate a sistemi di raccolta dati. Sulla linea di questo, per non cambiare radicalmente le cose a chi già utilizza questi sistemi, l’azienda ha mantenuto il proprio programma di raccolta dati come core della comunicazione; a questo si può aggiungere un modulo Euromap 63, il nuovo protocollo OPC UA, oppure impiegarne uno solo dei due. Ci sono quindi tre soluzioni: quella Fanuc permette uno scambio completo dei dati; le altre due rispecchiamo il protocollo Euromap 77 che sarà rilasciato a breve: sulla base di questi due protocolli sarà possibile lo scambio dei dati disponibili”.
“Le aziende – conclude Saviola – si stanno muovendo nell’ottica di Industry 4.0, al di là dei vantaggi fiscali, e stanno impiegando i nostri software. La situazione è più semplice quando tutte le presse sono Fanuc; nel caso di stabilimenti ‘plurimarca’ è possibile utilizzare il nostro software per il monitoraggio delle presse Fanuc e utilizzare i protocolli Euromap per la raccolta dei dati”.
E’ una logica che tante aziende stanno implementando, valutando anche questi aspetti per essere competitive sul mercato.
I centri tecnici attrezzati forniscono assistenza ai clienti per convalidare i progetti di stampi, e mostrano come trarre il massimo vantaggio dalla propria Roboshot di Fanuc
Caratterizzata da integrazione e funzionamento facili, Roboshot di Fanuc offre un’elevata compatibilità che consente di creare celle di stampaggio estremamente produttive in modo semplice
Roboshot permette di effettuare configurazioni bi-iniezione o tri-iniezione con unità supplementare in posizione verticale/orizzontale
Il cuore della pressa è costituito dal controllo numerico Fanuc; riconosciuto per la sua affidabilità, offre rapidi tempi di elaborazione e costante qualità dei componenti
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