Un’etichettatura specifica per i manufatti in bioplastica compostabile, distinta da quella della plastica. Lo ha proposto Marco Versari, presidente di Biorepack, il consorzio per il riciclo degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, in un’audizione alla commissione parlamentare Ecomafie sul tema dei traffici illeciti delle buste di plastica. Lo riporta una nota Ansa. Secondo Versari, l’adozione eviterebbe equivoci come quello generato dal Regolamento UE del 2020 che prevede un’unica marcatura per plastica e bioplastica.
Un’altra proposta è l’estensione del contributo ambientale Conai e delle competenze di Biorepack anche ai prodotti diversi dagli imballaggi come posate, capsule, piatti e bicchieri venduti a scaffale dalla grande distribuzione organizzata.
Nel 2021 gli imballaggi in bioplastica immessi sul mercato hanno raggiunto le 74 mila tonnellate.
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