Nel 2022 sono state consumate in Italia 586 mila tonnellate di PVC vergine, equamente divise tra PVC rigido e plastificato. Il 67% del totale è rappresentato da PVC resina mentre il restante 33% da compound. È quanto riporta l’indagine di mercato effettuata da Plastic Consult per conto di PVC Forum Italia.
I volumi sono tornati ai livelli del 2020 con una flessione analoga a quella di tutte le resine termoplastiche. Le principali cause sono certamente da imputare all’aumento dei costi energetici legati al conflitto in Ucraina e alla diminuzione della domanda, soprattutto a partire da settembre 2022. Questi volumi non tengono conto dell’utilizzo di PVC riciclato, quantificabile in Italia in circa 80 mila tonnellate.
Il PVC in edilizia
L’edilizia, con una quota pari al 35% del mercato, si conferma stabilmente la principale applicazione d’impiego. Al suo interno le tubazioni in PVC (a pressione, per i sistemi fognari e di scarico) registrano nel 2022 un consumo di circa 79 mil tonnellate. Considerando le altre materie plastiche alternative utilizzate nelle tubazioni, il PVC copre il 43% del mercato.
Le quantità sono così suddivise:
- 15.500 per tubi in pressione (market share del 22%)
- 30.000 per fognature (market share del 51%)
- 33.500 per scarichi (market share del 64%)
Il 51% delle tubazioni a pressione in PVC sono esportate, il 49% vendute in Italia. Per fognatura/scarichi l’export è predominante, con il 70% rispetto al 30% di vendite in Italia.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere