RadiciGroup ha inaugurato il suo nuovo stabilimento di Suzhou, in Cina che permetterà di raddoppiare la capacità produttiva di tecnopolimeri.
La nuova struttura, per la quale RadiciGroup ha investito 35 milioni di euro, si sviluppa su uno spazio complessivo di 36mila metri quadrati di cui circa la metà dedicati alla produzione e alla ricerca e sviluppo. Il resto è costituito da uffici, sale riunioni, spazi comuni, aree verdi e parcheggi.
Il progetto del nuovo stabilimento di RadiciGroup in Cina è certificato LEED Gold (Leadership in Energy and Environmental Design), uno standard internazionale per lo sviluppo di edifici verdi ad alte prestazioni che prende in considerazione parametri, come i vantaggi per l’ambiente e la salute umana, il risparmio delle risorse d’acqua, l’efficienza energetica, la scelta di materiali e soluzioni costruttive a basso impatto ambientale. Nel sito di Suzhou sono stati installati un sistema di monitoraggio in continuo dell’edificio per garantirne l’efficientamento energetico, pannelli fotovoltaici a copertura del tetto per l’uso di energia rinnovabile ed è anche dotato di un sistema di recupero dell’acqua piovana per le esigenze del sito.
Il sito ha ottenuto anche la certificazione GBL-2 Star, standard cinese per la sostenibilità degli edifici.
Angelo Radici, presidente di RadiciGroup, ha dichiarato: «Lavorare in armonia con l’ambiente e le persone fa parte del nostro DNA. È così fin dagli anni ’40, quando siamo nati in Italia come produttori di coperte per poi diversificare le nostre attività e stare vicino ai clienti nel mondo. Da quando abbiamo iniziato l’attività produttiva in Cina oltre 15 anni fa siamo cresciuti tantissimo insieme al mercato locale. I nostri materiali vengono utilizzati da clienti che a loro volta producono in Cina per soddisfare le esigenze dei consumatori locali. Inoltre, se anni fa c’era carenza di lavoratori qualificati, oggi l’area di Suzhou è molto sviluppata e le persone sono competenti e specializzate in vari ambiti. Nel nostro caso questo ha permesso anche di “fidelizzare” i collaboratori, abbassando parecchio il turnover rispetto al passato, così alcune soluzioni che studiamo e mettiamo a punto in Cina diventano di riferimento per l’intero Gruppo, grazie al nostro network internazionale».
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere