Assobioplastiche ha rilasciato il suo 10° rapporto annuale, mettendo in luce la situazione dell’industria delle bioplastiche biodegradabili e compostabili in Italia nel 2023. Secondo il rapporto, il settore è rappresentato da 288 aziende, con un totale di 2.980 addetti e un fatturato complessivo di 828 milioni di euro.
Crescita del numero di aziende
Il numero di imprese nel settore è aumentato del 6,3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 288. La Lombardia è la regione con il maggior numero di aziende, con 44 imprese e 197 addetti, seguita dal Veneto con 30 aziende e 300 addetti, e dall’Emilia Romagna con 24 aziende e 320 addetti.
Calo del fatturato
Nonostante la crescita delle aziende, il fatturato complessivo del settore è diminuito del 29,1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 828 milioni di euro. Questa flessione è stata causata principalmente dalla forte diminuzione dei listini di materie prime, semilavorati e prodotti finiti nel corso dell’anno.
Prospettive future delle bioplastiche
Le previsioni per il 2024 sono cautamente ottimistiche, con un miglioramento prospettico dei consumi finali e della spesa delle famiglie, favorito dal calo dell’inflazione e dal previsto taglio dei tassi di interesse da parte della BCE. Tuttavia, è necessario affrontare la competizione sleale dei sacchetti illegali e delle stoviglie “pseudo-riutilizzabili” per favorire la ripresa del settore.
Appello per un cambio di marcia
Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche, ha sottolineato l’importanza di contrastare l’illegalità e la concorrenza sleale nel settore delle bioplastiche. Ha ribadito l’importanza degli strumenti a tutela della legalità, come la piattaforma online realizzata da Assobioplastiche in collaborazione con il Consorzio Biorepack, per la segnalazione di potenziali illeciti nel settore degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile.
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