
Un approccio pragmatico e basato sui dati: è questa la richiesta della filiera dell’ortofrutta in merito all’implementazione del Regolamento imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR). La discussione si è svolta durante la tavola rotonda organizzata da ProFood e Freshfel Europe a Fruit Logistica 2025, dal titolo PPWR Implementation = less sustainability and less internal market? The voice of fresh produce supply chain.
La tavola rotonda ha evidenziato le criticità di un approccio ideologico alla sostenibilità, che potrebbe compromettere sia l’ambiente che la competitività del mercato unico europeo. Tra le misure più discusse, il divieto di confezionamento in plastica per frutta e verdura sotto 1,5 kg, una norma che, secondo gli esperti, aumenterebbe lo spreco alimentare, comprometterebbe la qualità del prodotto e creerebbe distorsioni nel mercato.
I dati a supporto di un approccio scientifico alla sostenibilità
Ad aprire il dibattito, Roberto Zanichelli di ProFood ha sottolineato come l’attività di advocacy della filiera sia ancora in corso per garantire un’implementazione razionale del PPWR. Zanichelli ha presentato lo studio Prodotti ortofrutticoli e imballaggi primari: uno studio preliminare su impatto ambientale dal campo alla tavola, realizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. L’analisi, basata sul Life Cycle Assessment (LCA), dimostra che il packaging in rPET ha un minore impatto ambientale rispetto al cartoncino teso, riducendo emissioni di CO₂, consumo di suolo e risorse idriche, oltre a limitare lo spreco alimentare lungo la filiera.
PPWR: le implicazioni per la filiera dell’ortofrutta
Joanna Nathanson, Head of Sustainability and External Relations di Freshfel Europe, ha evidenziato l’incertezza normativa legata al PPWR. “Abbiamo assistito a un cambiamento nella politica UE: il Green Deal era un’ottima ambizione, ma è mancata l’attuazione”, ha dichiarato, sottolineando le implicazioni economiche per le aziende costrette a riconvertire le linee produttive dal plastico al cartaceo.
Massimiliano Del Core, vicepresidente di Ortofrutta Italia, ha rappresentato la filiera italiana, evidenziando come il packaging sia essenziale per garantire qualità e sicurezza alimentare. “Senza un adeguato confezionamento, la shelf life dei prodotti si riduce drasticamente, con un impatto significativo sull’export”, ha affermato.
Luc Vanoirbeek, presidente del F&V Working Group di Copa-Cogeca, ha invece posto l’accento sul rischio di frammentazione del mercato europeo dovuto alle liste di esenzione nazionali. “Se ogni Paese elabora le proprie deroghe, il mercato unico verrà compromesso”, ha avvertito.
L’esperienza canadese e il ruolo dei dati nelle decisioni di policy
Infine, Daniel Duguay, sustainability specialist di CPMA (Canadian Produce Marketing Association), ha condiviso l’esperienza canadese, dove un’analisi basata sui dati ha portato al ritiro di restrizioni simili al PPWR. “Dobbiamo parlare di funzionalità del packaging, non solo di composizione del materiale”, ha dichiarato.
L’evento si è concluso con un messaggio chiaro: la filiera ortofrutticola continuerà a far sentire la propria voce presso le istituzioni europee, affinché l’attuazione del PPWR sia guidata da dati scientifici e da un approccio equilibrato, per evitare impatti negativi su sostenibilità, sicurezza alimentare e competitività del mercato europeo.
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