Progettare la plastica del futuro e il suo fine vita: la multinazionale padovana sigla l’aumento di capitale con la costola dell’ateneo patavino, per offrire soluzioni sostenibili ai clienti internazionali.
Sirmax, gruppo industriale padovano specializzato nella produzione di compound termoplastico, consolida il rapporto intrapreso negli anni con l’Università di Padova rilevando il 50% del suo spin-off1 Smart Mold.
SmartMold è una realtà nata nel 2018 dall’idea di tre professori del Dipartimento di Ingegneria Industriale con il desiderio di mettere in pratica le conoscenze accademiche maturate in anni di esperienza nel mondo delle materie plastiche e offrire soluzioni per la riduzione del consumo della plastica e l’utilizzo di materie prime circolari.
Smart Mold opera con due attività di business. Nella prima attività – più innovativa – facilita la lavorazione di materie plastiche riciclate: lo spin-off ha brevettato un particolare trattamento della superficie degli stampi utilizzati per iniettare la materia plastica, che permette di diminuire la pressione di iniezione, rendendo più agevole il riempimento dello stampo. I materiali riciclati, infatti, per loro stessa natura, presentano una viscosità più elevata e variabile rispetto al materiale vergine e questo limita il loro utilizzo. Con il brevetto Smart Mold, invece, si aprono nuove possibilità per la plastica proveniente da post-consumo, con la conseguenza di una riduzione dell’impatto ambientale e di un maggiore rispetto per l’ambiente.
Nella seconda attività di business Smart Mold si focalizza sulla riduzione del consumo di plastica all’interno di un manufatto, utilizzando materie prime a più alto valore aggiunto. Lo spin-off supporta le aziende partendo dalla progettazione ingegneristica del prodotto e ne studia le applicazioni (ad esempio, la struttura interna di un cruscotto per auto) e le caratteristiche meccaniche che deve avere (sopportare carichi e urti); utilizza software avanzati per simularne il comportamento meccanico e propone soluzioni progettuali per ridurne il peso ed il consumo di plastica. Sirmax, grazie al know-how consolidato, fornisce per ogni applicazione un materiale ottimizzato e accuratamente caratterizzato per la progettazione ingegneristica. Con l’utilizzo combinato dei materiali più performanti prodotti da Sirmax e dei trattamenti superficiali per stampi sviluppati da Smart Mold, è possibile ridurre significativamente lo spessore di molti componenti strutturali, diminuendone il peso ed il consumo di plastica vergine.
Il team di Smart Mold interviene nel processo di progettazione con metodo scientifico e approccio rigoroso; Sirmax fornisce i tecnici e i suoi laboratori di ricerca e sviluppo per lo studio e la produzione dei compound da utilizzare. L’obiettivo comune è quello di progettare e fornire materiali per realizzare componentistica ad alto valore aggiunto in settori strategici come l’automotive, l’elettrodomestico e il settore elettrico ed elettronico, con soluzioni ibride in grado di coniugare le performance dei materiali vergini con una percentuale elevata di materiale riciclato, caratteristica sempre più richiesta dal mercato.
“Con la sinergia fra Sirmax e Smart Mold – dichiara il presidente e Ceo di Sirmax Massimo Pavin – vogliamo proporre ai nostri clienti storici e futuri qualcosa che vada oltre al semplice compound: un prodotto-servizio in grado di poter soddisfare, dalla progettazione al prodotto finito, le più severe normative di settore e di poter rispondere alla crescente questione ambientale. Proponiamo materiali più virtuosi e più forti, andiamo a sostituire i materiali più impattanti con altri più performanti”.
“La conoscenza tecnica acquisita negli anni e la volontà di offrire soluzioni concrete per l’utilizzo sostenibile della plastica – aggiunge Giovanni Lucchetta, fondatore e socio di Smart Mold, e docente di Manufacturing Engineering all’Università di Padova – ci hanno spinto a metterci in gioco con una proposta imprenditoriale che contribuisse a ridurre l’impatto della plastica. Con i nostri trattamenti per stampi riusciamo a “nobilitare” la plastica riciclata, mentre con la nostra attività di engineering contribuiamo a ridurre significativamente lo spessore e il peso di molti componenti strutturali, diminuendo il consumo di plastica vergine e i costi di stampaggio”.
Sirmax collabora da molti anni ai progetti di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, finanziando borse di dottorato e fornendo gratuitamente apparecchiature scientifiche per i laboratori.
“Crediamo molto nel rapporto con questa realtà, e nei talenti che si formano al suo interno – conclude Massimo Pavin. Per questo, accogliere Smart Mold come parte del gruppo Sirmax e aprirle le porte al mercato è per noi il modo migliore per poter valorizzare le eccellenze del nostro territorio. In un periodo in cui i paradigmi economici sembrano rimettere tutto in discussione, le aziende sane devono contribuire in modo ancora più energico alla ripresa del tessuto industriale. In questa fase di ripartenza, incentiviamo la collaborazione con gli enti di ricerca, ottimizziamo tempi e modi di produzione, diamo ai nostri clienti nuove opportunità”.
L’acquisizione di Smart Mold rientra nel piano di sviluppo triennale 2019-2021 di Sirmax, che prevede investimenti per 80 milioni di euro con un focus particolare sull’economia circolare. Focus implementato nel 2019 con l’acquisizione di un’azienda italiana attiva nella produzione e lavorazione di materie plastiche provenienti da post-consumo (SER Srl di Salsomaggiore Terme – Parma) e l’acquisizione di un’azienda di bioplastiche per la realizzazione di film da imballaggio e stoviglie monouso (Microtec Srl di Mellaredo di Pianiga – Venezia). Sempre nel 2019 Sirmax ha inaugurato il secondo stabilimento polacco di Kutno (Lodz) per la produzione di una nuova gamma di prodotti sostenibili e riciclabili al 100% (elastomeri termoplastici a marchio Xelter®), mentre ad Anderson, negli Stati Uniti, è stata posata la prima pietra del secondo impianto SER, con apertura a fine 2020, che produrrà materie plastiche riciclate da post-consumo.
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