IDTechEx riflette su come la politica può contribuire allo sviluppo sostenibile dei polimeri. Dalla pubblicazione della “bozza zero” del trattato delle Nazioni Unite, alle scelte di Europa e Stati Uniti, dalle posizioni di Ong e ambientalisti alla risposta dell'industria del settore.
Nel 2023 a Parigi si è verificata una svolta storica allorché i delegati provenienti da 180 paesi dell’ONU si sono riuniti per discutere un trattato per porre fine all’inquinamento globale da plastica. A inizio giugno vi è stato l’annuncio che i delegati avevano compiuto il primo passo verso la stesura di un documento giuridicamente vincolante sulla plastica che potrebbe entrare in vigore entro il 2025. Dopo avere trovato un accordo provvisorio sugli elementi fondamentali del trattato, i delegati stanno ora procedendo alla redazione di una prima bozza entro la fine dell’anno.
Questi sforzi delle Nazioni Unite rappresentano l’ultima iniziativa politica a livello nazionale e internazionale volta ad affrontare i crescenti consumi mondiali di plastica e la conseguente produzione di rifiuti. Ad esempio, poco prima dell’inizio dei negoziati presso la sede dell’ONU, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) ha pubblicato la bozza del programma “National Strategy to Prevent Plastic Pollution” mirato alla prevenzione dei rifiuti di plastica. La pubblicazione è avvenuta in contemporanea con l’istituzione del Comitato politico interagenzia (IPC) sull’inquinamento da plastica e sull’economia circolare voluto dalla Casa Bianca. Il comitato coordinerà gli sforzi a livello federale su questi temi.
A commento della pubblicazione della bozza, l’amministratore dell’EPA Michael S. Regan ha dichiarato: “L’inquinamento da plastica ha un impatto negativo sul nostro ambiente e sulla salute pubblica, che colpisce ancora più duramente le comunità meno servite e più esposte. In qualità di leader globali negli sforzi per affrontare queste sfide e aprire la strada al futuro, dobbiamo combattere l’inquinamento da plastica in ogni suo aspetto e prevenirlo in tutte le fasi del ciclo di vita della plastica”.
In Europa
Nel frattempo, in Europa, alcuni governi stanno facendo ulteriore passi avanti limitando l’uso della plastica monouso. Da luglio 2023, i Paesi Bassi richiedono alle aziende di addebitare un’addizionale su oggetti monouso in plastica come contenitori, tazze e bicchieri per cibo/bevande, posate e piatti usa e getta, e di utilizzare al loro posto alternative ecologiche biodegradabili o compostabili. Facendo un ulteriore sforzo, il Regno Unito ha annunciato all’inizio di quest’anno che piatti, vassoi, bicchieri, posate, aste per palloncini e alcuni tipi di tazze e contenitori per alimenti monouso in polistirene saranno vietati a partire dal prossimo ottobre 2023.
Queste iniziative dei governi rappresentano un importante fattore che incoraggia il percorso verso una maggiore sostenibilità dell’intero settore dei polimeri. Esse tuttavia non sono l’unico elemento di traino del mercato. I produttori di beni di largo consumo e i proprietari di marchi costituiscono un’importante categoria di operatori che guida lo sviluppo sostenibile dei polimeri, il cui impegno influenza la domanda di imballaggi e prodotti alternativi più sostenibili.
Gli imballaggi in plastica
Le richieste da parte dei principali utenti finali di imballaggi monouso incoraggiano lo sviluppo di alternative sostenibili, descritte in dettaglio nel nuovo rapporto “Sustainable Packaging Market 2023-2033” pubblicato da IDTechEx. Esse inoltre spingono gli operatori a monte della catena del valore degli imballaggi, come i fornitori di prodotti chimici e di polimeri, a definire i propri obiettivi per una produzione sostenibile.
Ad esempio, all’inizio del 2023, Sabic ha fissato l’obiettivo di produrre, entro il 2030, un milione di tonnellate all’anno di TruCircle, una plastica contenente materiali di riciclo. “Guidare la circolarità della plastica richiederà una rapida trasformazione dell’intera catena del valore, un obiettivo perseguibile solamente attraverso un’azione collettiva, l’innovazione e una collaborazione capace di coinvolgere l’intero settore oltre all’ecosistema della gestione dei rifiuti”, ha dichiarato Abdulrahman Al-Fageeh, CEO di Sabic. “Pertanto, stiamo lavorando alacremente con i nostri partner a valle e a monte al fine di accelerare questo processo”.
Attivisti e Ong
È importante sottolineare l’importanza anche delle organizzazioni non governative, degli attivisti e dell’opinione pubblica. Questi gruppi stanno esercitando una pressione verso l’alto sui proprietari di marchi e sui produttori di beni di largo consumo con l’obiettivo di aumentare la sostenibilità delle rispettive attività. Una pressione che attraversa l’intera catena di approvvigionamento e che incoraggia la sostenibilità a tutti i livelli.
Il riciclo chimico
Ciò nonostante, è probabile che l’azione di regolamentazione, controllo e implementazione da parte dei governi svolgerà il ruolo più significativo nello spingere i produttori di polimeri e di imballaggi ad aumentare l’utilizzo di materiali sostenibili. L’impatto della legislazione è particolarmente rilevante nel settore del riciclo chimico, i cui progressi e prospettive sono analizzati nel rapporto “Chemical Recycling and Dissolution of Plastics 2023-2033” anch’esso pubblicato da IDTechEx. Il settore sta cercando di favorire l’uso di plastica riciclata chimicamente nei prodotti finali e, per raggiungere questo obiettivo, occorre che i governi riconoscano il contributo del riciclo chimico alla sostenibilità dei prodotti. La maggior parte delle aziende petrolchimiche favorisce il metodo del bilancio di massa, tuttavia emergono critiche e preoccupazioni a causa delle aziende che utilizzano questo metodo in modo “creativo” come mezzo per il “greenwashing” di materiali o prodotti. Vi è anche un dibattito più ampio sulla sostenibilità del riciclo chimico in riferimento all’impatto ambientale.
Pertanto, l’approvazione del riciclo chimico da parte dei governi rappresenterà un fattore importante per il futuro di questo settore. Tra i passi più recenti in questa direzione vi è la pubblicazione di una scheda tematica sul riciclo chimico da parte di UNEP (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) mentre il governo britannico ha lanciato una consultazione sulla potenziale adozione del bilancio di massa nel riciclo chimico della plastica ai fini del calcolo delle imposte sugli imballaggi in plastica.
L’implementazione di politiche riguardanti il riciclo e i rifiuti di plastica come quelle sopra descritte incrementerà la pressione sui produttori di plastica e sui principali marchi affinché aumentino l’utilizzo di materiali sostenibili. Secondo le previsioni di IDTechEx questo trend alimenterà la crescita del mercato dei polimeri sostenibili e lo sviluppo dell’economia circolare della plastica.
a cura di Sona Dadhania, Senior Technology Analyst, IDTechEx
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