Plastica e Green

Tecnova: lo stato dell’arte nella rigenerazione

Le linee di estrusione Tecnova stanno conquistando i mercati mondiali, anche dove si è ancora all’anno zero del riciclo.

Macchinari e impianti per l’estrusione progettati e sviluppati internamente al 100% da Tecnova e dedicati alla rigenerazione di qualunque materiale plastico – sia scarti industriali sia post-domestici provenienti da linee di lavaggio – rappresentano un virtuoso esempio di innovazione tecnologica e raggiungimento dello stato dell’arte anche in termini di sostenibilità.

Lo garantisce Matteo Leonardi, responsabile vendite estero dell’azienda novarese con sede a Oleggio, fondata nel 1983 dal presidente Antonio Massaro e che oggi vanta migliaia di installazioni nel mondo: “La rigenerazione rappresenta un po’ il cuore della sostenibilità per l’industria del settore e le sfide tecnologiche dei clienti rispecchiano le nostre. Ogni giorno, grazie a un team altamente specializzato e all’esperienza accumulata in oltre 40 anni d’attività, ingegnerizzazione, costruzione, conoscenza del processo e gestione dei materiali spesso diversissimi tra loro, si ricicla ciò che nel recente passato non era visto come una risorsa ma solo un rifiuto da smaltire, fornendo soluzioni per tutti i principali termoplastici, in qualsiasi forma: film, macinati, fibre, schiume eccetera”.

Una grossa mano, sottolinea Leonardi, anche in condizioni prima considerate proibitive, la danno i moderni sistemi di preparazione del materiale prima della fase di estrusione, “a patto di continuare a lavorare con la stessa passione e motivazione, non smettendo di ricercare e sviluppare una Tecnologia con la T maiuscola che mantenga piena corrispondenza con le necessità odierne”.

Ma se l’innovazione ha un peso importante nella scelta del cliente e Tecnova rappresenta lo stato dell’arte, un fattore ancora più vincente per l’azienda “è l’Esperienza, ancora con la maiuscola, così da presentarci come un partner che ha già trovato la soluzione più volte sullo stesso processo, sullo stesso materiale, con un valore aggiunto non solo tecnologico costituito dal personale, dalla conoscenza e dalla consulenza messa a disposizione del cliente, che beneficia nel tempo del trasferimento di competenze oltre che della nostra flessibilità e versatilità che permettono un’elevatissima customizzazione degli impianti”.

Produttività degli impianti

Tecnova quindi si distingue così in un mercato inflazionato da costruttori meri assemblatori di macchinari altrui e competitor con linee standardizzate non in grado di soddisfare le singole, nuove esigenze di materiali e processi. Tra gli altri fattori di un successo sempre più globale, anche in Paesi ancora all’anno zero nel riciclo dove l’azienda ha pure un ruolo di “guida” nella sensibilizzazione sul tema, i profili vite e i cilindri all’avanguardia disegnati dalla consociata Tecnoviti. Il tutto come sempre all’insegna della massima efficienza in termini di produttività, degassaggio, miscelazione, isolamento termico e ovviamente risparmio sia energetico sia di materiale vergine immesso: tante qualità ben rappresentate ad esempio nel recente agglomeratore Liontek. E altre novità di prodotto, anticipa Leonardi, ci attendono alla fiera K 2025 di Düsseldorf.