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Trattato sulle plastiche: per Unionplast serve gestione a lungo termine

Il recente vertice internazionale sul Trattato globale sulle plastiche e contro inquinamento da plastica, tenutosi a Busan, Corea, non ha portato a un accordo tra i 170 Paesi partecipanti. Marco Bergaglio, presidente di Unionplast, non si è sorpreso dell’esito, sottolineando che tali negoziati richiedono una gestione a lungo termine, e non soluzioni rapide che non soddisfano tutte le parti coinvolte.

Secondo Bergaglio, è fondamentale trovare un equilibrio che risolva la problematica della gestione del fine vita della plastica senza compromettere gli aspetti positivi che essa offre. “Una messa al bando della plastica potrebbe aumentare il volume dei rifiuti, sostituendola con materiali meno efficienti, ma più dannosi in termini di emissioni di CO2 e di impatto energetico”, ha affermato.

Il presidente di Unionplast ha evidenziato la necessità di orientarsi su misure concrete, come:

  • Design for Recycling: Rendere obbligatorio in tutti i Paesi la produzione di imballaggi facilmente riciclabili.
  • Schemi EPR (Extended Producer Responsibility): Implementare responsabilità del produttore per il riciclo e la gestione degli imballaggi.
  • Contenuto di riciclato obbligatorio: Stabilire percentuali ragionevoli di contenuto riciclato, ove possibile.
  • Investimenti nel riciclo chimico: Sostenere lo sviluppo del riciclo chimico oltre a quello meccanico.

Solo attraverso un approccio integrato al Trattato sulle plastiche, che contempli innovazione e responsabilità, sarà possibile affrontare in modo efficace l’inquinamento da plastica e promuovere una gestione sostenibile delle risorse.