Usa: frenata sulla plastica riciclata, servono politiche più incisive

Negli Stati Uniti, l’obiettivo di incrementare l’uso di plastica riciclata post-consumo (PCR) negli imballaggi si scontra con ostacoli sempre più evidenti. Come messo in luce in un recente report di S&P Global Commodity Insights, la disponibilità limitata di PCR di alta qualità e i suoi costi elevati continuano a rallentare l’impegno di produttori e brand verso un’economia più circolare.

Nonostante gli sforzi per aumentare l’offerta di materiali riciclati, il mercato statunitense rimane fortemente instabile. I riciclatori e gli impianti di recupero devono affrontare una domanda interna ancora fragile e prezzi estremamente volatili, condizioni che ostacolano l’espansione della capacità produttiva e rendono difficoltosa la pianificazione a lungo termine.

Secondo S&P Global, per superare questi limiti è necessaria una strategia combinata: da un lato, politiche pubbliche più coraggiose che incentivino l’utilizzo di PCR; dall’altro, iniziative di mercato che favoriscano investimenti e accordi a lungo termine tra fornitori e acquirenti. Attualmente, tuttavia, il settore si basa ancora in gran parte su transazioni spot, con pochissimi contratti di acquisto a lungo termine, segno di un mercato poco maturo e dominato dall’incertezza.

Il ruolo dei programmi EPR e dei crediti

Un altro elemento chiave per promuovere il cambiamento sono i programmi di responsabilità estesa del produttore (EPR), già adottati da cinque Stati — California, Colorado, Maine, Minnesota e Oregon — con modelli normativi differenti. Secondo il report, l’adozione su scala più ampia di questi programmi potrebbe aumentare i tassi di raccolta e facilitare il riciclo anche dei materiali più complessi.

Tra le soluzioni di mercato emergenti figurano anche i crediti di plastica, strumenti che consentono alle aziende di finanziare progetti di riciclo certificati, compensando così la loro impronta di plastica. Questo sistema, analogo a quello dei crediti di carbonio, mira a incentivare la raccolta e il trattamento di rifiuti plastici difficili da gestire. Tuttavia, il mercato dei crediti di plastica è ancora agli inizi e presenta problemi di credibilità e trasparenza, sollevando dubbi sull’effettivo impatto ambientale.

Prezzi bassi, investimenti in stand-by e prospettive

Nel frattempo, il mercato riflette le tensioni esistenti: il 17 aprile, S&P Global Commodity Insights ha valutato i pellet di PET riciclato per uso alimentare a 78 centesimi per libbra (FOB Los Angeles), evidenziando come la forbice tra costi di produzione e prezzi di vendita continui a scoraggiare nuovi investimenti nel settore.

In un contesto di politiche federali ancora incerte, il futuro della plastica riciclata negli Stati Uniti dipenderà sempre più dalla capacità di combinare strumenti regolatori efficaci e innovazioni di mercato in grado di ridare fiducia agli operatori.